Alberto Stasi è stato condannato a 16 anni dalla corte d'Assise d'Appello di Milano nel processo d'appello bis per l'omicidio della fidanzata Chiara Poggi, avvenuto nel 2007 a Garlasco (Pavia). Stasi era stato assolto in primo e secondo grado dalla stessa accusa prima che la Cassazione annullasse l'appello. Non riconosciuta l'aggravante della crudeltà. Stasi resta libero in attesa della Cassazione. Gli amici: "E' sconvolto"
Un milione di risarcimento ai Poggi - Oltre alla pena del carcere, Stasi è stato condannato dai magistrati anche a versare 350mila euro di risarcimento a ciascuno dei genitori di Chiara e 300mila euro al fratello Marco, un milione di euro in tutto: una condanna, quella al risarcimento, che è immediatamente esecutiva.
Amici di Alberto: "E' sconvolto" - La sentenza ha lasciato Stasi "sconvolto": così descrivono il giovane persone a lui vicine.
La mamma: "Ora dico a Chiara: ce l'hai fatta" - "Adesso guarderò Chiara e le dirò 'ce l'hai fatta'", ha detto la madre di Chiara. A chi le chiedeva se avesse guardato Stasi dopo il verdetto, ha risposto: "Non ho guardato, ho ascoltato e basta". E ancora: "Siamo soddisfatti, non abbiamo mai mollato", ha detto la donna. Giuseppe Poggi si è limitato a commentare che c'è stata "un po' di giustizia". I due, visibilmente commossi, hanno abbracciato l'avvocato Gian Luigi Tizzon. Giuseppe Poggi aveva le lacrime agli occhi, Rita ha abbracciato anche il cugino, Paolo Reale.
L'avvocato dei Poggi: "Oggi la risposta alla nostra ricerca della verità" - "Ci aspettavamo la verità per Chiara e oggi abbiamo avuto una risposta", ha commentato l'avvocato Gian Luigi Tizzoni che, insieme al collega Francesco Compagna, ha assistito i Poggi.
Il consulente: "Valide le nostre valutazioni" - "Siamo soddisfatti, le nostre valutazioni tecniche erano molto forti e valide", ha detto il genetista forense Marzio Capra, consulente della famiglia Poggi. "Come consulente faccio delle valutazioni dal punto di vista tecnico - ha proseguito -, non ci capita tutti i giorni di seguire un processo così dall'inizio alla fine e questo è stato molto istruttivo anche per fare meglio il nostro lavoro in futuro".
Non riconosciuta l'aggravante della crudeltà - Al fidanzato di Chiara non è stata riconosciuta l'aggravante della crudeltà, contestatagli invece dal sostituto pg, che aveva chiesto una condanna a trent'anni. Da qui deriva la pena inferiore alla richiesta. Neanche le attenuanti sono state riconosciute dai giudici al giovane, nemmeno quelle "generiche": il delitto è stato dunque qualificato come omicidio "semplice".
Perché 24 anni ?- Il calcolo della pena è stato fatto partendo dalla pena base per l'omicidio non aggravato: 24 anni, ridotti di un terzo (otto anni) essendo il processo stato definito con rito abbreviato. Risultato finale: 16 anni. L'impugnazione, scontata, della sentenza in Cassazione eviterà per ora a Stasi di finire in carcere. I giudici, tuttavia, potrebbero in qualsiasi momento adottare una misura cautelare se fosse ravvisato un pericolo di fuga dell'imputato.
Stasi condannato a 16 anni