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Coronavirus, Coldiretti: crollo ristoranti costa 3 miliardi in cibi e vino

L'estate senza turisti stranieri impatta sull'intero indotto turistico a partire dall'alimentazione in Italia, leader mondiale incontrastato nel turismo enogastronomico

Il crollo delle attività di bar, trattorie, ristoranti, pizzerie e agriturismi ha un effetto negativo a valanga sull'agroalimentare nazionale, con una perdita di fatturato di almeno 3 miliardi per i mancati acquisti in cibi e bevande sole nell'estate 2020. Lo rivela una stima della Coldiretti nel sottolineare che i consumi extradomestici per pranzi e cene fuori casa sono previsti in calo del 40% durante i mesi di luglio, agosto e settembre.

A pesare oltre alla crisi economica e alla diffidenza tra gli italiani post coronavirus, è soprattutto la mancanza del turismo dall'estero con oltre 16 milioni di cittadini stranieri in vacanza in Italia nel 2019 durante i mesi di luglio, agosto e settembre che quest'anno rischiano di essere praticamente azzerati dalle preoccupazioni e dai vincoli resi necessari per affrontate l'emergenza pandemia, secondo l'analisi Coldiretti su dati Bankitalia. Si tratta di un vuoto pesante che non viene purtroppo compensato dalla svolta patriottica degli italiani che per il 93% ha scelto di trascorrere le vacanze in Italia, la percentuale piu' elevata da almeno 10 anni.

L'estate senza turisti stranieri impatta sull'intero indotto turistico a partire dall'alimentazione che in Italia, leader mondiale incontrastato nel turismo enogastronomico, secondo la Coldiretti pesa circa 1/3 dell'intero budget delle vacanze dei turisti per i pasti nei ristoranti ma anche per l'acquisto di souvenir. Ai danni diretti - precisa la Coldiretti - si aggiungono quelli indiretti perche' viene a mancare l'effetto promozionale sui prodotti Made in Italy all'estero con i turisti stranieri che continuano a ricercali una volta tornati nei paesi di origine determinando una spinta all'export nazionale.

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