Il Promotore di Giustizia del Tribunale vaticano ha aperto un'indagine, estesa anche a l'avvocato Gabriele Liuzzo per concorso, nei confronti di due ex manager Ior. Si tratta dell'ex presidente Angelo Caloia e dell'ex direttore generale Lelio Scaletti. Lo fa sapere il portavoce della Sala stampa vaticana, padre Federico Lombardi. L'accusa è di peculato per operazioni immobiliari risalenti al 2001-2008. I conti nella banca dei due sono stati sequestrati.
Nel periodo finito sotto inchiesta, la "banca" vaticana disponeva di un patrimonio immobiliare che valeva circa 160 milioni di euro e che si decise di mettere in vendita. Dalle verifiche interne condotte dall'Istituto dall'inizio dell'anno scorso è emerso che quel patrimonio di immobili sarebbe stato "svenduto", con la cessione dei beni a prezzi molto bassi e l'applicazione di tariffe per compensi professionali molto alte.
Secondo l'indagini in corso, in alcuni casi dietro le società compratrici ci sarebbero stati gli stessi Caloia, Scaletti e Liuzzo. Una volta riveduti a prezzi di mercato, quindi molto maggiori, gli immobili avrebbero fruttato, a danno dello Ior, un guadagno di almeno 50-60 milioni di euro. Nei tre conti bloccati ci sono circa 17 milioni di euro, ritenuti dagli inquirenti frutto del presunto peculato nella compravendita degli immobili. Gli investigatori vaticani sono anche alla ricerca del resto dei presunti proventi illeciti e, se sarà necessario, si potrebbe procedere anche tramite rogatoria internazionale con le autorità italiane.
Ior: "A favore della trasparenza" - L'Istituto per le Opere di Religione ha quindi sottolineato l'impegno del Vaticano "a favore della trasparenza e della tolleranza zero, anche in relazione a sospetti su fatti del passato". Le denunce presentate alle autorità vaticane, fa sapere l'Istituto, concernono fatti avvenuti tra il 2001 e il 2008 ed emersi nel quadro del processo di verifica interna avviato dell'istituto all'inizio del 2013. "Siamo molto lieti che le autorità stiano agendo con risolutezza", ha affermato Jean-Baptiste de Franssu, presidente del Consiglio di Sovrintendenza dello Ior.
Bufera sullo Ior: due indagati