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La Nasa manda in orbita l'erede dello Shuttle: Orion porterà l'uomo su Marte

Il lancio di prova del veicolo che trasporta merci e astronauti è stato un successo. Dopo il test, la capsula Orion è ammarata nel Pacifico

© ansa

Orion, la prima capsula della Nasa dell'era post-shuttle capace di trasportare uomini nello spazio, è andata in orbita. La partenza è avvenuto dalla base di Cape Canaveral: si tratta lancio di prova del veicolo destinato a trasportare equipaggi umani non soltanto sulla Stazione Spaziale Internazionale, ma anche sulla Luna, su asteroidi e su Marte. La capsula Orion Multi-Purpose Crew Vehicle è stata lanciata con un razzo Delta IV.

La capsula Orion Multi-Purpose Crew Vehicle è uno dei risultati della collaborazione fra la Nasa e le aziende private avviata dopo il pensionamento dello shuttle. Sviluppata per la Nasa dalla Lockheed Martin, la capsula Orion è destinata a trasportare equipaggi umani sulla Stazione Spaziale Internazionale, ma anche sulla Luna, su asteroidi e in futuro anche su Marte. Per il futuro la Nasa ha guardato al passato: Orion guarda all'epoca precedente allo shuttle e si ispira all'Apollo delle missioni lunari, dal lancio con un razzo al rientro della capsula che si conclude con un tuffo nel Pacifico.

La capsula è una nuova versione del progetto nato per il vecchio programma Constellation, destinato alle missioni verso la Luna e Marte. Grande quanto due camper, il veicolo spaziale è in grado di trasportare quattro astronauti e il modulo pressurizzato destinato ad accogliere l'equipaggio è derivato dalla navetta automatica Atv dell'Agenzia Spaziale Europea (Esa).

Il lancio di prova senza equipaggio (Exploration Flight Test) prevede un viaggio a circa 5.800 chilometri dalla Terra, ossia 15 volte la distanza della Stazione Spaziale Internazionale, e un rientro alla velocità di 32.000 chilometri l'ora (a questa velocità potrebbe andare da New York a Tokyo in 20 minuti). Il test è servito a valutare i sistemi di lancio e di rientro, tra cui controllo dell'assetto, paracadute e scudo termico.

La capsula Orion è poi ammarata nell'Oceano Pacifico: il "tuffo" è stato seguito in diretta da un drone e due navi sono pronte per il recupero. Si è concluso così il primo test di volo della capsula frutto della collaborazione tra la Nasa e l'azienda privata Lockheed Martin. Durante il test, senza equipaggio, Orion ha completato due orbite intorno alla Terra all'altezza di circa 5.808 chilometri.