Di Kim Jong-un ce ne è uno. E basta. Almeno grazie alla legge targata Corea del Nord che vieta l'uso del nome "Kim Jong-un" allo scopo di "tutelare l'autorità" dell'attuale leader: nessuno potrà più chiamare così il proprio figlio. Chi avesse già tentato precedentemente di "imitare" il "comandante" è ora invitato a cambiare nome.
Il decreto, emanato nel gennaio 2011 da Kim Jong-il, in una mossa funzionale alla successione, diventa ora esecutivo per tutti i nordcoreani.
Le regole confermano la tradizione nordcoreana all'insegna del rispetto assoluto della leadership e della famiglia Kim, al potere da oltre 50 anni. Per decenni, infatti, il divieto sul nome ha interessato quelli di "Kim Il-sung", il "presidente eterno" nonno di Kim Jong-un, e "Kim Jong-il".