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Bimbo ucciso, parla il cacciatore: "Rifarei tutto altre cento volte"

"Non mi pento di essermi alzato dalla poltrona, di aver preso la macchina e di essere andato a cercarlo", dice Orazio Fidone che è stato sentito dagli inquirenti per 4 ore e non è indagato

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"Rifarei quello che ho fatto non una, ma cento volte". Sono queste le parole di Orazio Fidone, il cacciatore che due giorni fa ha trovato il corpo di Andrea Loris Stival, in contrada Mulino Vecchio a Santa Croce Camerina (Ragusa). "Non mi pento di essermi alzato dalla poltrona, di aver preso la macchina e di essere andato a cercarlo - aggiunge - anzi, mi meraviglio di come qualcun altro non abbia pensato a quel posto".

L'ex dipendente Enel è stato sentito per quattro ore di fila in questura, come persona informata sui fatti, la sua auto è stata sequestrata, ma non risulta indagato. "Stanno acquisendo tutte le informazioni possibili e immaginabili che possano servire a capire cosa sia veramente successo quel sabato - sottolinea - ma io sono tranquillo, e a disposizione degli inquirenti".

"Ho ricevuto - rivela - la solidarietà di tutta la cittadinanza per lo stress al quale sono sottoposto da giorni, la gente mi chiama per sapere come sto, ma io sto bene, bisogna pensare a capire cosa è successo veramente. Non so se dietro ci sia qualcuno, so soltanto che è una vera disgrazia".

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