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I nudisti italiani: "Come accettare il proprio corpo? Basta liberarlo degli abiti"

In Francia e Germania � un fenomeno normale, in Croazia il 15% dell'entrate sono legate al turismo naturista. Ma in Italia � visto ancora come qualcosa di "osceno". E dire, spiega Marco M. dell'Associazione naturista italiana a TgCom24, che porta benefici sin dall'infanzia

Come accettare il proprio corpo, liberandolo dai canoni di bellezza sedimentanti, per esempio, in una pubblicit�, amare le proprie imperfezioni, prevenire l'anoressia? Basta liberarlo dai propri vestiti, imparando a vivere la nudit� come un fatto normale. Lo racconta a Tgcom24 Marco M. dell'Associazione naturista italiana (A.N.ITA.) che cura il blog esserenudo.net, soffiando via la coperta dei pregiudizi che legano questa pratica al sesso e la ritengono contraria al pudore, rappresentandolo come fatto pi� culturale di quanto non si creda. In Italia per� ci sono talmente tanti preconcetti che lo stesso Marco ha preferito rimanere anonimo.

Qual � la differenza tra nudimo e naturismo?
Il nudismo comprende un aspetto pi� ampio e generale del fenomeno mentre il naturismo comprende uno stretto contatto con la natura. Il naturista vive in maniera salutare, evita gli eccessi, rispetta la natura, mentre un nudista, per esempio, pu� essere un accanito fumatore. Sono comunque persone che hanno deciso di vivere la propria nudit� in maniera normale, una nudit� non legata all'aspetto sessuale di cui di solito viene caricato da chi ha dei pregiudizi. E c'� un concetto di sesso ben diverso.

In effetti il pregiudizio sessuale � il primo che balena.
E invece l'abitudine alla normalit� della nudit� promossa dal nudismo � in grado di educare la societ� in generale a percepire il nudo in maniera pi� sana e matura, con conseguenti ricadute positive. � noto che nascondere e censurare qualcosa ha l'effetto di rendere ancora pi� morbosa e irrefrenabile la curiosit� di scoprire e di vedere ci� che viene nascosto e censurato. Basti dare un'occhiata alle statistiche di Google sulla frequenza nella ricerca della parola ?sex": il search volume index pi� alto ce l'hanno quei Paesi dove impera una "morale" pi� restrittiva.

Quindi pi� si � nudi e meno si � "morbosi"?
S�, perch� se la nudit� diventa una cosa consueta viene vissuta con assoluta indifferenza, la normalit� della nudit� porta inevitabilmente con s� la diminuzione degli episodi di voyerismo ed esibizionismo. Molte persone ritengono, sbagliando, che vedere un uomo o una donna nudi sia di per s� un potente stimolo sessuale. Ma in realt� � chiaro che la consuetudine alla nudit� porta con s� un benefico depotenziamento della sua valenza erotica.

Quando ha iniziato lei a praticarlo?
Da una decina d'anni. Ho iniziato durante un campeggio in Francia, che � uno degli Stati dove pi� si pratica. L� ho capito che una forma molto pi� umana di vivere la socialit�. Un episodio � stato esemplare. Durante il camping ho conosciuto una persona che ha perso una gamba, che � diventata nudista dopo l'incidente. Mi ha raccontato che si � resa conto che quando andava nelle spiagge diciamo normali si sentiva osservato, lo guardavano con disgusto. Nel campo nudista ha vissuto finalmente la sua nudit� in maniera normale, non ha pi� vissuto il suo corpo come un handicap.

Com'� possibile?
Nei campi nudisti non si fa caso all'aspetto fisico. E' come se tra le persone ci fosse un contatto pi� vero. Non si guarda pi� la persona nello stomaco e nella faccia. Ma si va oltre. Come se fossimo tutti uguali. Non ci sono pi� vestiti.

All'inizio non si � vergognato?
La vergogna � subito sparita. Ogni forma, chiamiamola, di pudore viene spazzata via dalla naturalit� dell'essere nudi. E da qui si capisce che anche la vergogna � una costruzione culturale, un retaggio del passato. C'� il bisogno di abbandonare gli abiti anche da un punto di vista pratico. Dopotutto siamo nati nudi.

E l'aspetto igienico?
Altro falso mito. Di solito si pensa che sia poco igienico ma in realt� � il contrario. In Francia per esempio nelle piscine normali la quantit� di disinfettanti e di cloro � maggiore rispetto a quella presente nelle piscine dei nudisti. Poich� il costume � un habitat perfetto per i batteri e cos� anche per la sabbia si crede che sia antiigienico ma in realt� non � cos�. Il costume poi ben poco serve a riparare le parti intime dalla sabbia.

Quando nasce il nudismo?
Il nudismo come cultura del corpo ha le sue radici verso la fine dell'800 in Francia e Germania. In Germania la nudit� � un fattore normale, non � considerato da un punto di vista estetico. Tanto che pu� capitare di vedere un manager che durante la pausa pranzo va al parco vicino e si spoglia. Ci sono medici, dirigenti, operai, lavoratori di tutti i tipi che lo praticano. E' vissuta come una cosa normale.

E' una forma di rottura alle regole?
S�, ma in realt� non bisogna caricarlo di un significato eccessivo. Piuttosto � una rinconquista della propria naturalit�.

In quali Paesi lo si pratica?
In Spagna, Francia, Germania, Olanda, Croazia � una cosa normale passeggiare e prendere il sole nudi. Ma non solo, in Croazia il 15% dell'economia interna proviene dalle attivit� e dalle strutture correlate al nudismo. In Italia non si pu� di fatto praticare dato che abbiamo poche zone dedicate e siamo costretti ad andare all'estero. Quando abbiamo una costa meravigliosa, che con tutto il rispetto per gli altri Paesi non ha eguali.

Quindi potrebbe portare anche un guadagno non solo da un punto di vista culturale?
Assolutamente s�, porterebbe un vantaggio anche economico a livello turistico.

Esistono spiagge miste?
S�, esistono, per esempio, in Spagna dove una riforma ha revisionato la legislazione franchista abolendo una quindicina di anni fa il reato di offesa alla decenza pubblica, norma che vietava di svestirsi in pubblico. Da allora � consentito. Esistono spiagge separate, miste ed � diventato un fenomeno sempre pi� praticato.

Non sono certo dei luoghi di perdizione...
Le spiagge vengono frequentate da adulti ma anche da famiglie e tanti bambini, che al contrario di quello che si pensa sono quelli che meno hanno pregiudizi nei confronti del nudismo e che lo percepiscono come un fatto naturale. Spesso c'� chi usa i bambini come scudo del pregiudizio affermando che non � giusto per i pi� piccoli. In realt� stare nudi � una fonte di piacere e di benessere psicofisico e ha effetti positivi sin da piccoli.

In che senso?
Nella variet� della nudit� le caratteristi fisiche o i difetti sono visti come facente parte di un tutto naturale, una specie di micro biodiversit� che elimina l'incombezza del difetto creato, soprattutto, per le ragazze, che si emancipano da quei canoni e ideali fasulli che la pubblicit� continuamente proietta. Ci si rende conto che quando ci si spoglia insieme ad altre persone non � che uno � pi� bello e l'altro pi� brutto. Si riscoprire la cultura naturale del corpo e cos� � pi� facile accettarsi.

Com'� la legislazione italiana nei confronti del nudismo?
Limitativa. Oltre alla norma contro gli atti osceni in luogo pubblico, c'� una legge del 1930 che vieta di spogliarsi, lascia la libert� al giudice di decidere. Ma se pensiamo che 40 anni fa anche il topless era illegale. I tempi cambiano.

E se si finisce davanti a un giudice?
Secondo una vasta letteratura giuridica generalmente il giudice sta dalla parte dei nudisti, che per� di certo non vengono in italia sapendo di rischiare un processo.

Lei pensa che qualcosa possa cambiare?
Se la societ� riesce a superare quella dimensione del pudore stringente non si capisce perch� non si pu� modificare ci� che la legge impone. Ci sono alcune Regioni che hanno consentito l'apertura di spiagge attrezzate. Ma sono poche. So che in Parlamento giace una proposta di legge di Sel per la promozione del naturismo in Italia. Sicuramente ci sono leggi pi� importanti da portare a termine, ma cos� facendo non si far� mai niente.

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