VIAGGIO IN TURCHIA

Istanbul, Papa Francesco nella moschea Blu Preghiera a piedi scalzi con il Gran Muftì

Momento di raccoglimento nella mastodontica moschea di Sultan Ahmet. Il Santo Padre in silenzio per un momento di raccoglimento. Poi la visita a Santa Sofia

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Papa Francesco è entrato nella Moschea Sultan Ahmet di Istanbul, conosciuta anche come Moschea "Blu". Imponenti le misure di sicurezza lungo il percorso che ha fatto il Papa dall'aeroporto e anche nei dintorni della stessa Moschea. Il Santo Padre a a mani giunte e capo chino, si è fermato per un momento di silenzio, che sembrerebbe un momento di preghiera. Accanto a lui il Gran Muftì recitava le preghiere con le mani aperte.

Dopo la preghiera di Benedetto XVI otto anni fa sempre alla Moschea Blue, il gesto di papa Francesco è un segnale non meno forte di volontà di dialogo con l'Islam. Bergoglio, arrivando a Istanbul da Ankara tra un imponente spiegamento di forze di polizia e militari, nel secondo giorno del suo viaggio in Turchia si è recato subito nel grande e celebre tempio islamico, invertendo l'ordine della visita rispetto al Museo di Santa Sofia proprio per rispettare l'ora della preghiera musulmana.

La preghiera a piedi scalzi - All'ingresso si è tolto le scarpe, rispettando la tradizione musulmana secondo cui si entra scalzi nei luoghi di culto. All'interno, a fargli da guida, il Gran Muftì, insieme ad altri religiosi. Davanti al "mihrab", il Muftì ha spiegato al Papa dei versetti del Corano da cui è tratta la definizione di questo luogo per la preghiera. Sono seguiti due minuti di raccoglimento, in cui Francesco è rimasto silenzioso: le mani giunte sopra la croce pettorale, il volto chino, gli occhi chiusi.

L'abbraccio con il patriarca Bartolomeo - L'altra immagine "forte" della giornata - questa volta nel segno del dialogo ecumenico tra le Chiese cristiane e della vera e propria "fraternità" con quella ortodossa di Istanbul - è l'abbraccio del Papa col patriarca Bartolomeo al termine della preghiera comune nella chiesa patriarcale al Fanar. Prima della liturgia, Bartolomeo ha partecipato anche alla messa di Bergoglio per la comunità cattolica nella cattedrale dello Spirito Santo e, ai giornalisti, ha ricordato i precedenti incontri con papa Francesco a Gerusalemme e in Vaticano, per la preghiera di pace con i presidenti di Israele e Palestina. Al termine della celebrazione, il Papa si è chinato profondamente davanti a Bartolomeo, che gli ha posto una mano sul capo e lo ha abbracciato e baciato fraternamente. I due hanno poi avuto un incontro privato nella sede patriarcale del Fanar.

Domenica l'incontro con i rifugiati da Iraq e Siria - Un piccolo bagno di folla per il Pontefice (la Turchia è un Paese col 98% di musulmani e i cattolici sono una piccolissima minoranza, lo 0,07% della popolazione) c'è stato incontrando la comunità cattolica sia presso la Rappresentanza Pontificia sia alla cattedrale dove ha celebrato messa. Domenica, nell'incontro conclusivo del viaggio con i giovani dell'Oratorio Salesiano, papa Francesco, subito prima di ripartire per Roma, vedrà anche dei giovani rifugiati, di famiglie in fuga dall'Iraq e dalla Siria.