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Genova, sul nuovo ponte una curva troppo stretta potrebbe abbassare il limite di velocità

La parte di tracciato interessata è quella verso Savona, dove le auto circolerebbero a un massimo di 70km/h

Ponte di Genova, dal crollo al completamento del nuovo viadotto: la cronistoria per immagini

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A poco più di venti mesi dal crollo del viadotto Morandi, il 14 agosto 2018, Genova ha un nuovo ponte. La struttura, lunga 1.067 metri, rincongiunge finalmente le due "sponde" della valle sul Polcevera. La data "vera" dell'inizio della ricostruzione è il 14 dicembre 2018, giorno in cui il sindaco di Genova Marco Bucci assegnò i lavori per la demolizione di ciò che restava del Morandi. Da lì è iniziato un percorso, fatto di lavoro e speranze incessanti, terminato il 28 aprile 2020 con il varo del nuovo viadotto progettato gratuitamente dall'architetto Renzo Piano.

Sul nuovo ponte di Genova, ricostruito in soli 14 mesi dopo il crollo del vecchio Morandi ad agosto 2018, si dovrà andare più piano rispetto al passato. Nulla di inaspettato: già in fase progettuale, gli addetti ai lavori sapevano che sul viadotto del Polcevera non si sarebbero potuti superare gli 80 km/h, dieci in meno rispetto alla velocità consentita sulla vecchia infrastruttura. Ora però, l'idea sembrerebbe quella di abbassare ulteriormente il limite in direzione Savona per portarlo a 70 km/h a causa di una curva giudicata "pericolosa". 

Problemi lungo il tracciato - La motivazione dell'abbassamento del limite di velocità va cercata nel decreto Infrastrutture del 2001. Da circa venti anni infatti, esistono parametri precisi che regolano il rapporto tra lunghezza dei rettilinei e ampiezza delle curve. Non troppo lunghi i primi, non troppo decise le seconde. Il nuovo ponte di Genova, trattandosi di una ristrutturazione totale, si sarebbe dovuto attendere a queste norme, mentre invece è stato ricalcato il progetto risalente al 1967. 

La curva in direzione Savona - La criticità riguarderebbe la curva dopo il ponte per chi viaggia in direzione Savona. Per rispettare il decreto che regola i tracciati stradali, sarebbe stato necessario scavare per un centinaio di metri l'attuale galleria Coronata. La necessità di ricostruire l'opera nel minor tempo possibile ha portato alla decisione di non correggere l'errore di traiettoria. 

Le soluzioni - Il problema, sfuggito in fase progettuale, è stato autodenunciato per primo da Italferr. Il Consiglio superiore dei lavori pubblici, per evitare ulteriori contenziosi con Autostrade, si limitò a prescrivere un limite di 80 km/h e l'utilizzo di un asfalto ad alta aderenza. Non è ancora chiaro invece se verrà applicato, come previsto, il controllo fisso della velocità mediante sistema di tutor. 

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