Duecentodieci donne, tra cui 79 ragazze tra i 14 e i 18 anni e 8 bambine tra i 10 e i 13 anni, sono state violentate nella notte tra il 31 ottobre e il primo novembre a Tabit, villaggio a 45 chilometri dalla capitale del Nord Darfur, el-Fasher. Lo conferma l'associazione Italians for Darfur, secondo cui i responsabili degli stupri, compiuti per rappresaglia, sarebbero militari dell'esercito sudanese e milizie filogovernative.