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Vent'anni fa veniva arrestato Roberto Savi, finiva l'incubo della Uno Bianca

Bologna, la banda, attiva tra Bologna, la Romagna e le Marche, tra il 1987 e il 1994 uccise 24 persone e ne ferì oltre 100

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Era il 22 novembre 1994 quando fu arrestato Roberto Savi, poliziotto come il fratello Alberto: Roberto e il terzo fratello, Fabio, insieme erano a capo della banda della Uno Bianca, gruppo criminale che uccise 24 persone e ne ferì oltre 100 tra Bologna, la Romagna e le Marche, tra il 1987 e il 1994.

20 anni fa veniva arrestato Roberto Savi, finiva l'incubo della Uno Bianca

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Roberto Savi
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Fabio Savi
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Alberto Savi
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Fabio Savi
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La deposizione di Eva Mikula, compagna di Fabio Savi
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Fabio Savi, in primo piano, seguito Roberto Savi
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L'attentato nel quartiere Pilastro di Bologna, dove, il 4 gennaio 1991 perso la vita tre carabinieri
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I tre Carabinieri uccisi il 4 gennaio 1991 a Bologna nel popolare quartiere del Pilastro. Da sinistra Otello Stefanini, Mauro Mitilini e Andrea Moneta
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La lettura della sentenza di condanna dei tre fratelli Savi
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Eva Mikula
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Fabio Savi depone a Rimini
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L'applauso dei parenti delle vittime dopo la condanna all'ergastolo dei fratelli Alberto, Fabio e Roberto Savi
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Fulvia Ferraresi, madre della guardia giurata Gian Piero Picello, ucciso durante una rapina a Rimini

La banda della Uno Bianca compì rapine a banche, uffici postali, benzinai e supermercati. Numerose anche le aggressioni.

La notte dell'arresto di Roberto Savi - "Ho ricordi indelebili di quella notte - racconta il procuratore aggiunto di Bologna Valter Giovannini, all'epoca Pm che coordinò le indagini e condusse l'accusa nel processo - a partire dal momento dell'arresto di Roberto Savi nel suo garage di Via Signorini, dove assisteva a quanto stava accadendo con freddo distacco; al viaggio in autostrada nella notte, avvolti in una nebbia fittissima, verso Rimini, dove Savi sarebbe stato interrogato; ai suoi monosillabi nel rispondere, quasi come un automa, alle domande del magistrati di Bologna e Rimini, intercalati da inespressivi 'positivo', 'negativo'".

Giovannini ricorda il clima che si respirava tra gli investigatori: "Tra tutti i magistrati che in quella prima fase si occuparono delle indagini c'era sgomento per ciò che stava emergendo, ansia di capire e voglia di fare presto senza commettere errori. In quel momento ci guardava l'intero Paese".

Il processo e le condanne - Tutti e tre i fratelli Savi alla fine del processo nel 1996 furono condannati all'ergastolo, così come a Marino Occhipinti, altro componente della banda. 28 anni, trasformati in 18, furono invece inflitti a Pietro Gugliotta, mentre Luca Vallicelli, componente minore della banda, patteggiò una condanna di 3 anni e 8 mesi.

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