E' in fin di vita, ricoverato in coma farmacologico al Policlinico di Milano, un disabile 50enne brutalmente picchiato e rapinato dalla propria badante ucraina, aiutata da un clochard bulgaro. A.F., che ha difficoltà motorie e per questo è su una sedia a rotelle, è stato trovato martedì privo di sensi dal fratello all'interno del suo appartamento di Bollate. I carabinieri hanno arrestato entrambi i responsabili.
Il disabile aveva il volto tumefatto per le botte, perfino l'impronta di una scarpa sulla guancia dovuta a un violenta pedata. Sul collo, inoltre, ha il segno dello strappo della collanina d'oro. I suoi aggressori gli hanno portato via anche la fede nuziale, ricordo del suo matrimonio finito, e il portafogli con il Postamat con cui poche ore dopo il pestaggio hanno prelevato 600 euro a uno sportello a Milano.
I carabinieri della compagnia di Rho guidati dal comandante Andrea Domenici sono riusciti a individuare i due a partire dalle immagini delle telecamere di sorveglianza. Il fratello della vittima ha riconosciuto gli autori e dopo circa dodici ore i militari hanno individuato i responsabili: Maryana Berdyuk era nei pressi della stazione di Bollate, mentre Dimitrov Nedyalko, un gigante di quasi due metri di 34 anni, era allo scalo di Cadorna.
In tasca gli investigatori gli hanno trovato la collanina, la fede, 210 euro in contanti e la ricevuta di un Money Transfer per l'invio a nome della complice di 250 euro in Ucraina. Entrambi indossavano ancora gli abiti usati durante la rapina. La badante aveva svolto servizio saltuariamente per circa tre mesi e giovedì aveva portato via le sue cose dall'appartamento con l'aiuto dell'energumeno bulgaro.
Il fratello del 50enne (di dieci anni più giovane e suo convivente) ha raccontato che erano in procinto di ottenere un prestito di 4mila euro dall'Inps e pare che il disabile avesse informato la badante durante una conversazione. Forse il movente dell'aggressione sono proprio quei soldi.