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Savona, al ristorante ora si serve la pizza "Speriamo nel Vesuvio...", polemiche su Fb

La denuncia dell'associazione meridionale "Briganti". Il proprietario si difende: "Sono stato frainteso, non volevo offendere"

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Pomodoro, stracchino, mozzarella, crudo di Parma, rucola. Sono gli ingredienti di una pizza servita in un locale a Loano, nel Savonese. Ma a suscitare curiosità, e rabbia, è il nome con cui è presentata nel menù: "Speriamo nel Vesuvio...". A denunciare la pizza dal sapore razzista l'associazione "Briganti". La foto, postata decine di volte, sta suscitando polemiche. Il ristoratore si difende: "Frainteso, non volevo offendere".

Il proprietario spiega su Facebook l'origine del nome. "Mi sembrò di buon auspicio utilizzare un'invocazione per dare un nome ad una pizza. Speriamo nel Vesuvio... Speriamo che continui a dormire e che possa conservare la bellezza di Napoli, la patria della pizza. Per me era ovvio che fosse così. Il senso era chiaro", scrive ma la spiegazione non ha convinto. Numerosi, infatti, gli insulti nei suoi confronti.

Evidentemente ama i nomi ad effetto. Scorrendo il menù, infatti, si scopre un'altra pizza, questa volta intestata a Vallanzasca, protagonista di fatti di cronaca nera a Milano negli anni '70.

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