Arriva nei cinema italiani giovedì 20 novembre "Hunger Games: il canto della rivolta - Parte I", prima parte del capitolo conclusivo della saga ideata da Suzanne Collins. Protagonista ancora una volta è Jennifer Lawrence che ha "Vanity Fair" commenta lo scandalo delle foto rubate di cui è stata vittima la scorsa estate. "E' il mio corpo - dice - sono io a dover decidere chi possa vederlo nudo. Quello che è successo è disgustoso".
Una saga letteraria che mescola fantasy, gothic, grande fratello e amori adolescenziali. Una saga cinematografica infarcita di effetti speciali e con un cast da grande occasioni (la Lawrence, ma anche Julianne Moore, Liam Hemsworth, Philip Seymour Hoffman, Woody Harrelson, Elizabeth Banks, Jeffrey Wright, Stanley Tucci). Insomma, il nuovo film diretto ancora una volta da Francis Lawrence ha tutte le carte in regole per essere uno dei blockbuster della stagione. E la seconda parte è stata già girata e uscirà nel 2015.
Ma per quanto le avventure dell'eroina Katnis Everdeen, la "ghiandaia imitatrice" che diventa il simbolo della rivolta contro la dittatura di Capitol City, possano essere al centro dell'attenzione di Jennifer Lawrence, per lei resta ancora impossibile dimenticare quanto accaduto qualche mese fa, quando numerose suo foto private, la maggior parte di nudo, sono state rubate da un hacker e diffuse in Rete.
"Non sapevo cosa fare - racconta a Vanity -, il primo pensiero è stato quello di fare un comunicato stampa ma tutto quello che cercavo di scrivere mi faceva piangere o arrabbiare. O persino pensato di scusarmi però non ho davvero nulla di cui scusarmi. Ho avuto per quattro anni una relazione piena di amore, sana, bellissima. Era a distanza e il tuo ragazzo o guarda il porno o guarda te".
Il problema è che dalla scorsa estate quelle foto sono state guardate da milioni di sconosciuti. "Solo perché sono un personaggio pubblico non significa che abbia chiesto una cosa come questa - continua -. Si tratta del mio corpo, sono io a dover decidere e il fatto che non lo possa fare è disgustoso". All'epoca Jennifer è stata tra le poche (forse l'unica) a rivolgersi all'Fbi per la vicenda. Anche perché sulla gravità quanto accaduto ha un'opinione ben precisa. "Questo non è uno scandalo - attacca - è un reato sessuale! Chiunque guardi quelle foto sappia che sta perpetrando un reato sessuale. Persino gente che conosco e a cui voglio bene mi ha detto: 'Ah sì, le foto le ho guardate'. Io non voglio arrabbiarmi ma penso: 'Non ti ho dato il permesso di guardare il mio corpo nudo!'".