Il reintegro nel posto di lavoro sarà limitato, oltre che ai licenziamenti nulli e discriminatori, a "specifiche fattispecie di licenziamento disciplinare". Lo dice l'emendamento al Jobs Act che il governo ha presentato in Commissione Lavoro. Per i licenziamenti economici le modifiche prevedono solo "un indennizzo certo e crescente con l'anzianità di servizio". L'emendamento è poi passato nonostante la protesta di Fi, Sel, Lega e M5S.
L'emendamento stabilisce inoltre "tempi certi" per impugnare il licenziamento. E riguardo alla possibilità di partire da gennaio con le nuove regole per il mercato del lavoro, il ministro dell'Economia Pier Carlo Padoan dice: "Sono ottimista, vedo che la determinazione del governo e del presidente del Consiglio di andare avanti è ferrea".
Inoltre, "in commissione Lavoro il governo ha chiarito in modo netto l'impegno a formulare una norma efficace contro le dimissioni in bianco, impegno che sarà tradotto in un decreto attuativo", assicura Titti Di Salvo, deputata Pd e componente della stessa commissione.
"E' necessario - spiega - superare anche quanto previsto dalla Legge Fornero, che aveva trattato la questione in modo insoddisfacente sul fronte dell'applicabilità, per evitare abusi e ricatti su quelle che vengono denominate dimissioni volontarie. L'impegno del governo è dunque motivo di grande soddisfazione per chi, da anni, ha lavorato per ristabilire quella che dovrebbe essere una norma di civiltà".
Renzi: dibattito ideologico: - "Quando la cortina fumogena del dibattito ideologico si abbasserà, vedrete che in molti guarderanno al Jobs Act per quello che è: un provvedimento che non toglie diritti, ma toglie solo alibi. Toglie alibi ai sindacati, toglie alibi alle imprese, toglie alibi ai politici". Lo scrive il premier Matteo Renzi nella sua E-news.
Damiano: soddisfatto per riformulazione - "Sono molto soddisfatto della riformulazione sul tema dell'articolo 18 che conferma i contenuti dell'accordo che abbiamo sottoscritto con il governo". Lo ha detto il presidente della Commissione Lavoro della Camera e relatore del Jobs act, Cesare Damiano (Pd).
Scontro in commissione - In serata è arrivato il via libera dalla Commissione Lavoro della Camera all'emendamento riformulato dal governo sull'Articolo 18. Movimento 5 Stelle, Sel, Forza Italia, Fratelli d'Italia e Lega hanno votato contro e subito dopo abbandonato i lavori in segno di protesta. "Nel metodo - spiega Annagrazia Calabria deputato di Fi -, la commissione è stata costretta a recepire un provvedimento frutto dell'esclusivo compromesso interno al Pd: una procedura che ha mortificato il ruolo del Parlamento, riducendolo a mero ratificatore delle decisioni di un organo di partito".