Il 17 dicembre 1903 i fratelli Orville e Wilbur Wright riuscirono per la prima volta a far volare un aereo a motore guidato da un essere umano. Il velivolo, chiamato "Flyer", rullò lungo una rotaia che impediva ai pattini di affondare nella sabbia e decollò. Rimase in aria 12 secondi e, dopo aver percorso 36 metri, tornò a terra in un atterraggio morbido. Nel corso della stessa giornata i due inventori statunitensi compirono altri tre voli, l'ultimo dei quali durò 59 secondi e coprì 260 metri.
I numeri dell'esperienza dei fratelli Wright possono sembrare ben poca cosa se paragonati all'oggi, ma il loro esperimento è stato il primo significativo passo verso l'aviazione di massa e l'era delle esplorazioni spaziali. Quelli che sono considerati i pionieri dell'aviazione, di professione producevano, vendevano e riparavano biciclette nel loro negozio di Dayton, Ohio. Per realizzare il loro "Flyer 3" occorsero circa cinque anni di lavoro e studio intensi ai fratelli Wright, che si lasciarono conquistare da quella "frenesia per il volo" che si diffuse in Europa alla fine dell'Ottocento.
Le ricerche dei due inventori americani erano partite dal volo degli aquiloni, per poi passare agli alianti. I loro progetti furono influenzati dagli esperimenti di Otto Lilienthal, ingegnere meccanico tedesco appassionato al volo degli uccelli, che tra il 1891 e il 1896 fece librare nell'aria i suoi alianti, una sorta di deltaplani non "gravati" dal peso di un propulsore, seguendo l'esempio di una tradizione nata in pratica con Leonardo Da Vinci.
I due fratelli di Dayton, però, scelsero la via del motore. I primi prototipi a scoppio, però, erano ancora troppo ingombranti e poco potenti per il loro velivolo "leggero". Orville e Wilbur Wright, allora, decisero di costruire in casa un propulsore a quattor cilindri, raffreddato ad acqua, capace di sviluppare una potenza massima di 12 cavalli. Poi lo montarono su una struttura piccola e maneggevole: 12 metri di apertura aliare, una lunghezza complessiva di soli 6 metri e un peso inferiore ai trecento chili. Il 14 dicembre 1903 il "Flyer" era finalmente pronto.
Tre giorni dopo, il 17 dicembre, il velivolo decollò, pilotato da Orville. In totale furono quattro i voli, come risulta da un messaggio inviato dai due fratelli via telegrafo. Nonostante l'iniziale riserbo che i due inventori vollero mantenere attorno al loro esperimento, furono molti i voli organizzati negli anni successivi. Nel 1909 il successo dei Wright arrivò anche in Italia, in un prato di Centocelle a Roma. Qui Wilbur mostrò il funzionamento della sua creatura al sottotenente di vascello Mario Calderara, trasformandolo nel primo pilota d'aereo del nostro Paese.