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Botte a 14enne, il prof si difende: "Ho detto essere gay non è brutta malattia"

Il docente di Assisi denunciato dalla famiglia del ragazzo racconta la sua versione dei fatti: "Ma quale omofobia. Sono passato e gli ho dato un calcetto, l'ho strattonato e gli ho detto 'metti dentro le gambe'". Giannini: "Gravissimo"

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"Ho detto 'essere gay non è una brutta malattia'. Ma quale omofobia". Così il prof di un istituto superiore di Assisi si difende dopo la denuncia della famiglia di un 14enne che ha raccontato di essere stato insultato e preso a calci in classe. Il ragazzo, in base alla versione del docente, era seduto scomposto, con una gamba fuori dal banco. "Sono passato - ha spiegato - e gli ho dato un calcetto, l'ho strattonato e gli ho detto 'metti dentro le gambe'".

"E' brutto essere gay e tu ne sai qualcosa": questo quanto invece avrebbe detto il professore secondo il racconto dello studente. Ma il docente non ci sta e al Corriere della Sera afferma: "Stavo spiegando l'importanza di tutelare la privacy riguardo a razza, idea e tendenza sessuale, quando i ragazzi si sono messi a fare gli spiritosi". L'insegnante ha quindi spiegato di avere visto l'alunno distratto e di averlo richiamato.

A confermare la versione del 14enne, invece, ci sono tre suoi compagni di classe. Inoltre il referto dei medici che lo hanno visitato parla di lividi guaribili in cinque giorni. In attesa di far piena luce sulla vicenda, la preside dell'istituto ha provveduto a spostare lo studente di sezione.

Il ministro Giannini: "Gravissimo" - "Se i fatti sono confermati, quanto successo è gravissimo". Lo ha detto il ministro dell'Istruzione, Stefania Giannini, che ha chiesto "immediatamente al preside di Assisi una relazione". Per il titolare del dicastero, ci sono tutti gli estremi per prendere provvedimenti.

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