Tor Sapienza, l'appello del Papa: "Basta violenze, serve il dialogo e non lo scontro"
Il Pontefice è intervenuto sugli scontri avvenuti a Roma: "Cittadini e immigrati, con le istituzioni, possono incontrarsi, anche in una sala della parrocchia". Il sindaco Marino è fiducioso: "Ce la posso fare e vado avanti"
Il Papa lancia un appello alle istituzioni perché l'emergenza sociale di Tor Sapienza, a Roma, sia "una priorità" e avverte: "Se non affrontata la più presto, questa situazione rischia di degenerare". All'Angelus, il Santo Padre esorta poi a "non cedere alla tentazione dello scontro e a respingere ogni violenza" e sottolinea: "La comunità cristiana si impegna perché non ci sia scontro, ma incontro" per stemperare le tensioni tra cittadini e immigrati.
Papa Francesco, sempre intervenendo sulle tensioni tra cittadini e immigrati, chiede di "dialogare, ascoltarsi, progettare insieme, e in questo modo superare il sospetto e il pregiudizio e costruire una convivenza sicura, pacifica, inclusiva". "Cittadini e immigrati, con le istituzioni, possono incontrarsi, anche in una sala della parrocchia", aggiunge.
Nel suo richiamo ad abbattere i muri dell'incomunicabilità e della paura, il Pontefice prende spunto dalla parabola dei talenti che "ci sprona a non nascondere la nostra fede e la nostra appartenenza a Cristo, a non seppellire la Parola del Vangelo, ma a farla circolare nella nostra vita, nelle relazioni, nelle situazioni concrete, come forza che mette in crisi, che purifica, che rinnova".
Marino: "Ce la posso fare e vado avanti" - Sugli scontri è intervenuto anche il sindaco di Roma Ignazio Marino, sottolineando come "Tor Sapienza non è un quartiere periferico, è dentro il Gra e non lontano dalla Stazione Tiburtina". "Sono convinto - aggiunge - che ce la posso fare, per questo vado avanti".
"Nessuno mi ha chiesto di azzerare la giunta e non credo che me lo chiederanno", sottolinea Marino. "Ho in programma da tempo - spiega - di riallocare capacità e talenti della giunta e questo il Pd lo sa: l'obiettivo non sono le poltrone ma rispondere ai cittadini".
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