Processo Ruby bis, condanne ridotte in Appello per Fede, Minetti e Mora
Quattro anni e 10 mesi all'ex direttore del Tg4, 3 all'ex consigliere regionale della Lombardia e 6 anni e un mese all'ex agente dei vip
L'ex direttore del Tg4 Emilio Fede, l'ex consigliere regionale della Lombardia Nicole Minetti e l'ex agente dei vip Lele Mora sono stati condannati per il caso Ruby dai giudici della Terza sezione della Corte d'Appello di Milano, che hanno però ridotto le pene inflitte in primo grado. Per Fede la condanna è di 4 anni e 10 mesi, per la Minetti di 3 anni e per Mora di 6 anni e un mese.
In primo grado l'ex direttore del Tg4 era stato condannato a 7 anni, nel luglio 2013, mentre per l'ex consigliere la pena era stata di 5 anni. L'ex agente invece era stato condannato a 7 anni. La pena in appello comprende il patteggiamento per la bancarotta della sua società.
In particolare, i giudici hanno assolto Fede da parte delle imputazioni, riqualificandone altre a lui contestate. In primo grado, l'ex direttore del Tg4 era già stato assolto dall'accusa di induzione alla prostituzione di Ruby. Oggi in Appello è caduta per Fede l'accusa di induzione alla prostituzione delle ragazze maggiorenni "per non aver commesso il fatto".
Gli episodi che vedevano coinvolte Sandra Battilana, Chiara Danese e Imane Fadil sono stati riqualificati in tentativo di induzione alla prostituzione, così come quello relativo alla giovane marocchina. Da qui la pena ridotta a quattro anni e dieci mesi. A Nicole Minetti, invece, i giudici hanno riconosciuto le attenuanti generiche, e la condanna a cinque anni per favoreggiamento della prostituzione delle maggiorenni è stata portata a tre anni. Sensibilmente ridotta anche la pena per Mora perché nei sei anni e un mese inflitti dai giudici di secondo grado va compresa anche la pena per la bancarotta della sua società, per cui aveva patteggiato nel 2011.
Il sostituto pg Piero De Petris, al termine della requisitoria, nella quale aveva parlato delle serate di Arcore come di un "lupanare", aveva chiesto invece la conferma delle condanne.
La difesa della Minetti: "Con lei è stata usata la clava" - "Con la Minetti si continua a usare la clava e fortunatamente la Cassazione non è a Milano". Non è soddisfatta la difesa di Nicole Minetti per la sentenza con cui la Corte d'Appello di Milano le ha ridotto la pena a 3 anni di carcere. Gli avvocati sono convinti dell'innocenza della loro assistita e anche che "questo processo vada celebrato a Monza". Quindi quella della competenza territoriale sarà una delle questioni che riproporranno nel loro ricorso davanti alla Suprema Corte.
Lele Mora: "L'idea di tornare in carcere mi terrorizzava" - "L'idea di farmi ancora sette anni di carcere mi terrorizzava. Il carcere mi preoccupava tantissimo, perché l'ho vissuto in modo molto duro con 14 mesi di isolamento, sorvegliato a vista e con il divieto di incontro, peggio di un terrorista". E' quanto ha affermato Lele Mora, che ha dichiarato di essere "molto soddisfatto" per lo sconto di pena.
La difesa di Fede: "Faremo ricorso" - L'avvocato di Emilio Fede ha preannunciato che farà ricorso in Cassazione. Maurizio Paniz ha poi sottolineato che in secondo grado è stato "tolto il reato di istigazione alla prostituzione" e sono stati riqualificati altri capi di imputazione, tanto che la pena è stata ridotta. Il legale ha spiegato che Fede, qualora dovesse essere condannato anche in Cassazione, "non finirà in carcere", ma "andrà ai domiciliari, data l'età".
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