A RIDOSSO DEL PONTE

Legge di Stabilità, Cgil:sciopero il 5/12 Ma è polemica sulla scelta della data

Susanna Camusso auspica che anche Cisl e Uil convergano sulla decisione. Sulla scelta della data, a ridosso del ponte dell'Immacolata, sui social network si infiamma lo scontro

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La segreteria della Cgil propone al direttivo otto ore di sciopero generale per il 5 dicembre con manifestazioni a livello territoriale contro la Legge di Stabilità e il Jobs Act. Lo ha annunciato il segretario Susanna Camusso auspicando che Cisl e Uil "convergano" sulla decisione di una mobilitazione generale e sulla data. Ma proprio sulla data, a ridosso del ponte dell'Immacolata, scoppiano le polemiche.

"Il 5 dicembre è un venerdì poi sabato, domenica e lunedì 8 dicembre che è festivo... Il ponte è servito #Coincidence", scrive su Twitter, Ernesto Carbone (Pd). "Altro che ponte" replica il sindacato con un altro tweet: "E' questa l'idea che il Pd ha dei problemi del mondo del lavoro? Altro che Ponte".

Ma il deputato dem risponde per le rime: "E' questa l'idea che ha la Cgil di uno strumento così importante come lo sciopero? Il ponte è servito. 'Coincidence'".

Scalia: "Sciopero contro Renzi con un occhio al calendario" - "Uno sciopero generale politico, indirizzato espressamente contro il governo Renzi, che strizza l'occhio al calendario. E' una decisione che rende l'idea della debolezza della Cgil". Così il senatore del Pd Francesco Scalia commenta l'approvazione da parte del direttivo Cgil della proposta di Susanna Camusso. "Abbiamo bisogno di fare presto con le riforme - aggiunge il parlamentare - per questo la scelta dell'organizzazione sindacale va nella direzione opposta agli interessi del Paese", conclude Scalia.

Poletti: "Non ci sono motivi sciopero, ma rispetto le scelte" - "Ho già detto in passato che rispetto alla legge di Stabilità e al Jobs Act non credo ci siano i motivi per indire uno sciopero. Ma questa è una responsabilità e compete al sindacato. Da questo punto di vista credo che non si possa che prendere atto e rispettare la scelta fatta", ha detto il ministro del Lavoro, Giuliano Poletti.