FOTO24 VIDEO24 2

Cisgiordania, coloni israeliani danno fuoco a una moschea nei pressi di Ramallah

Nuovo atto di vandalismo contro i luoghi di culto musulmani e cristiani

-afp

Una moschea è stata data alle fiamme nella notte da un gruppo di coloni israeliani in Cisgiordania. E' successo nel villaggio di Al Mughayir, nei pressi di Ramallah. La notizia è stata resa nota dai funzionari dei servizi di sicurezza palestinesi, che denunciano il ripetersi di atti di vandalismo dei coloni estremisti e di attivisti dell'estrema destra contro i palestinesi e i luoghi di culto musulmani e cristiani.

Gli esperti della polizia palestinese hanno notato finestre infrante al piano inferiore della moschea. Hanno anche rinvenuto tracce di un liquido combustibile utilizzato per appiccare il fuoco, che ha danneggiato non solo l'edificio ma anche testi di preghiera. Sulle pareti non sono stati rinvenuti slogan di alcun tipo.

In passato un'altra moschea del villaggio di Al Mughayir è stata danneggiata da un incendio doloso. Gli abitanti sospettano che questi attacchi siano opera di coloni residenti in un vicino avamposto ebraico, Adey Ad. Ma finora la polizia israeliana non ha rintracciato i responsabili di quell'attacco.

Martedì, riferendosi alle tensioni cresciute di recente nella Spianata delle Moschee di Gerusalemme, il presidente dell'Anp Abu Mazen ha avvertito che le attività della destra radicale israeliana rischiano di innescare un conflitto di religione. Ora questo avvertimento è stato rilanciato anche dal Movimento islamico in Israele.

Galilea, bottiglia incendiaria contro un'antica sinagoga - Un atto vandalico si è verificato anche in Galilea. Nella notte di martedì una bottiglia incendiaria è stata lanciata contro un'antica sinagoga nella cittadina araba di Shefaram. Lo ha reso noto la polizia israeliana secondo cui il principio di incendio ha provocato solo lievi danni. L'episodio è avvenuto mentre fra gli arabi della Galilea si avverte una forte tensione per la uccisione, avvenuta sabato, di un ragazzo di Kafr Kana da parte di un agente della polizia che si sentiva in pericolo di vita.

Espandi