Quando si è suicidato, l'11 agosto, nella sua casa, Robin Williams non aveva ingerito alcol o droghe. Il rapporto del coroner che ha eseguito l'autopsia, riferisce lo sceriffo della contea di Marin, in California, rivela che l'attore prendeva farmaci prescritti, ma "in modo terapeutico". Confermata quindi la morte per suicidio: Williams si è impiccato con una cintura ed è morto per asfissia.
Il rapporto del medico legale Robert Doyle specifica anche che l'attore ha cercato di tagliarsi il polso sinistro, ma nell'abitazione non è stato trovato alcun messaggio che spiegasse la decisione di togliersi la vita.
Il coroner sottolinea poi come la storia medica dell'attore "include la depressione, il morbo di Parkinson e più recentemente una crescente paranoia". Williams ha mostrato i primi sintomi del Parkinson nel 2011, con un tremito al braccio sinistro e un rallentamento della motricità della mano sinistra, ma la diagnosi vera e propria è arrivata solo nel mese di novembre 2013.
Secondo il medico legale, comunque, benché l'attore abbia sofferto di depressione in modo intermittente "per la maggior parte della sua vita in età adulta", non era noto per avere pensieri o comportamenti suicidi.