Schiaffo a Barack Obama. I repubblicani stravincono le elezioni di midterm e conquistano, dopo la Camera, anche il controllo del Senato. Una sconfitta attesa ma più ampia del previsto per i democratici e gli ultimi due mandati del presidente si prospettano ora difficili. La debacle riguarda anche il voto per i governatori, con il Gop che si riconferma anche in Florida e Wisconsin, dati in bilico. Referendum: Washington D.C. legalizza la marijuana.
Ai repubblicani, per ottenere la maggioranza alla Camera Alta, bastava strappare ai democratici sei seggi. Alla fine i seggi senatoriali conquistati sono 52, uno in più del necessario. L'esito della consultazione non rappresenta una sorpresa. Gli americani, compresi molti sostenitori del presidente, non perdonano a Obama le tante promesse mancate e lo accusano di non riuscire a imporsi come leader mondiale in economia e in politica estera. E ora, a sei anni dall'addio di George W. Bush, i repubblicani puntano al colpo grosso: riconquistare la Casa Bianca alle presidenziali del 2016.
C'è un nuovo Geroge Bush, eletto in Texas - A proposito di Bush, la dinastia può ora continuare. Dopo George Senior, presidente dal 1988 al 1922 e George W., alla Casa Bianca dal 2000 al 2008, il testimone passa ora a George P.. Il figlio dell'ex governatore della Florida, Jeb Bush, e nipote dell'ex presidente, è stato eletto in Texas. E' il nuovo "land commisisoner", il commissario delle terre pubbliche e dei diritti sulle miniere dello stato. George Bush è il primo della dinastia Bush a centrare una vittoria elettorale alla sua prima competizione.
Le prime reazioni - Ma è naturalmente la conquista del Senato a tenere banco negli States. Harry Reid, leader dei democratici in Senato, si è congratulato con Mitch McConnell, numero uno dei repubblicani: "Gli elettori hanno inviato un messaggio chiaro: democratici e repubblicani devono lavorare insieme". Per lo speaker della Camera, il repubblicano John Boehner, è invece "il momento di iniziare a ottenere risultati", e annuncia che il Congresso voterà a breve "molte misure di buon senso per il lavoro e l'energia che sono state approvate dalla Camera negli ultimi anni".
Empire State Building rosso per il Gop - Per festeggiare la vittoria della destra americana, l'Empire State building di New York si è tinto di rosso, dopo aver trascorso la serata passando a fasi alterne dal rosso dei repubblicani al blu dei democratici.
Il voto per i nuovi governatori - Al Gop anche la sfida per l'elezione di 36 nuovi governatori. I repubblicani si sono riconfermati anche in Stati in bilico come la Florida, con Rick Scott, e il Wisconsin, con Scott Walker, indicato come uno dei possibili candidati alla presidenziali. I democratici hanno invece conservato la poltrona di governatore nello stato di New York, con Andrew Cuomo, e in California, con Jerry Brown al suo quarto mandato. Sconfitto invece in Georgia il democratico Jason Carter, nipote dell'ex presidente Jimmy Carter.
Referendum, la Capitale dice sì alla marijuana - Sul fronte dei referendum, vittoria del sì alla legalizzazione della marjiuana per scopi ricreativi a Washington D.C. e in Oregon, che si uniscono così al Colorado e allo stato di Washington. No invece della Florida alla cannabis per uso terapeutico.