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Quer pasticciaccio brutto di… Viale Trastevere

Ma cosa è successo al testi di Medicina? Ecco la ricostruzione degli avvenimenti, errore per errore

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Il governo Renzi non deve temere solamente i cosiddetti gufi che affollano rappresentanze sindacali, minoranze interne e parlamentari. Dalla scorsa settimana probabilmente a questi si sono aggiunti i baroni che fino allo scorso anno controllavano l'accesso alle scuole di specializzazione di Medicina. Un percorso formativo post-lauream di quattro anni, ben retribuito (23.000 euro lordi minimo quasi esentasse), che rappresenta la via obbligata verso l'esercizio della professione medica nei posti che contano.

Nel 2013 l'ex Ministro dell'Istruzione Carrozza ha deciso di dire basta al sistema di graduatorie locali e prove scritte che permettevano alla commissione di “identificare” i candidati raccomandati. Con l'anno nuovo si passa alla graduatoria nazionale, con un sistema di selezione basato su titoli e quiz somministrati tramite un computer. Il freddo calcolatore non avrebbe fatto alcuna preferenza tra Mario Rossi e Luigi Bianchi. Anzi il punteggio finale sarebbe stato rivelato al candidato non appena concluso il test, rendendo trasparente l'intero processo.

Ma beffardo l'errore umano era in agguato: al Cineca, il consorzio incaricato della somministrazione telematica delle domande, uno dei programmatori ha invertito i quesiti previsti per la prova del 29 ottobre con quelle del 31.

Una disattenzione comprensibile quando la prova telematica è al debutto e bisogna garantire che ciascuno dei 12.000 candidati risponda alle stesse domande ma in una sequenza distinta per evitare che si possa copiare tra vicini. Meno banale è che nessuno, ma proprio nessuno, abbia controllato il quiz telematico prima che fosse proposto agli studenti. Si dirà: meglio un errore casuale che penalizza tutti che una raccomandazione che fa andare avanti il figlio dei soliti noti, magari incompetente.

Ma qui entra un gioco uno sport purtroppo diffuso dalle parti di Viale Trastevere: la retromarcia. Così se il 1 novembre si annunciava l'errore e la conseguente ripetizione del test, il 3 Novembre arrivava la smentita. Da un attento esame le domande delle due materie invertite erano in realtà affini in termini di aree disciplinari, quindi solo 2 su 30 andavano annullate perché fuori tema. 12.000 studenti hanno passato ore al cardiopalma e si preparano comunque a dar battaglia a suon di ricorsi.

Purtroppo non sono i soli a vivere sulla propria pelle le schizofrenie di un Ministero che nell'ultimo biennio è stato capace di introdurre e poi abolire in corso d'opera il Bonus Maturità, di decretare la fine dei test d'ingresso a Medicina e poi di non dare seguito all'annuncio, di aver deciso il ritorno dei commissari esterni alla Maturità per poi cancellare la norma qualche giorno dopo. Questi sono i veri pasticci che minano la fiducia verso un'istituzione a cui spetta un compito fondamentale per garantire un futuro al nostro paese. Ma non devono oscurare ciò che di buono è stato fatto: provare a innovare un sistema scolastico-universitario vetusto e non più al passo con i tempi.

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