"TUTTO SULLE NOSTRE SPALLE"

Comuni e Province: "Manovra insostenibile" Cgil: "Patrimoniale sulle grandi ricchezze"

Il presidente dell'Anci lancia l'allarme default: "Si scarica tutto sul territorio". Roberto Maroni: "In Lombardia rischiamo di dover chiudere degli ospedali"

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"Tra tagli diretti e indiretti c'è il rischio che si scarichi sul territorio una manovra francamente insostenibile". Lo afferma il presidente dell'Anci Piero Fassino in audizione sulla legge di Stabilità. "Chiediamo a commissioni e dopo chiederemo al governo, di valutare quali elementi correttivi introdurre per rendere sostenibile la manovra". "Lo sforzo chiesto nei nostri calcoli" arriva a "circa 3,7 miliardi", aggiunge Fassino.

"Il taglio di 1 miliardo per città e Province rischia di far partire in default questi nuovi enti", osserva il presidente dell'Anci. Stesso allarme lanciato dal presidente della Conferenza delle Regioni Sergio Chiamparino, che parla di "rischio effetto domino" perché questi enti hanno competenze che hanno bisogno di risorse.

Chiamparino: "Impossibile non toccare la sanità" - Nel momento in cui ci si fa carico di partecipare a una riduzione di spesa nazionale è impossibile non toccare anche la sanità, l'80% della spesa delle Regioni", sottolinea Chiamparino. "Cerchiamo di farlo - aggiunge - lavorando sul tendenziale e non sulle cifre del Patto per la salute che includono già un processo di miglioramento delle prestazioni". Il Patto, ricorda, "è il programma teso a fare si che la famosa siringa abbia lo stesso valore" in tutta Italia.

Upi: "A rischio scuole, strade e trasporti" - Anche le Province lanciano l'allarme. "Le simulazioni operate con riduzioni progressive di 1,2 e 3 miliardi nel triennio sono chiare ed indicano l'impossibilità di mantenere alcun tipo di servizio, neanche minimo" tra cui "strade, scuole e trasporto pubblico locale", sottolinea Daniele Bosone, rappresentante dell'Upi, nel corso dell'audizione nella Sala Mappamondo sulla legge di Stabilità.

"A rischio anche gli stipendi dei dipendenti" - "A competenze invariate - aggiunge Bosone - le Province e le città metropolitane non possono corrispondere le somme richieste dalla legge di Stabilità, pena la paralisi dei servizi ed il mancato pagamento di spese obbligatorie come mutui e stipendi al personale".

Rete Imprese: "Tifiamo affinché il Tfr non funzioni" - "Facciamo il tifo perché il Tfr non funzioni, è una botta di impoverimento" per le Pmi. Se tutti i lavoratori lo chiedessero "per noi sarebbe un disastro". Lo afferma Cesare Fumagalli, rappresentante di Rete Imprese in audizione sulla Stabilità. "Se questo stimolo al consumo è così necessario - dice - perché il datore pubblico si è esonerato?".

Confcommercio: "Manovra troppo timida" - Neppure Confcommercio esprime un giudizio positivo sulla legge di Stabilità, giudicata "troppo timida nei tagli di spesa e nella riduzione tasse". "Il suo impatto espansivo è "limitato a meno di sei miliardi per di più in deficit", afferma il presidente dei giovani imprenditori Alessandro Micheli. "Inoltre - prosegue - il fondo taglia tasse anche questa volta non è entrato in funzione, ed è stato svuotato per l'ennesima volta".

Maroni: "Rischiamo di dover chiudere degli ospedali" - "Gli effetti della manovra sulla regione Lombardia sarebbero molto pesanti con 750 milioni di tagli sulla spesa sociosanitaria, 155 al trasporto pubblico locale, cioè un azzeramento del nostro finanziamento, e 60 milioni alle altre attività". Così il governatore della Lombardia Roberto Maroni, sottolineando che se restano questi tagli "ci costringono a chiudere delle strutture sanitarie" nonostante la spesa sanitaria pro capite della Regione sia "di 1674 euro, la più bassa in assoluto".

Cgil: "Patrimoniale su grandi ricchezze" - E la Cgil in Parlamento chiede "un piano straordinario per l'occupazione giovanile e femminile, da finanziare attraverso un'imposta sulle grandi ricchezze finanziarie (solo sul 5% delle famiglie ultraricche d'Italia). Con un gettito di circa 10 miliardi l'anno si potrebbero davvero creare oltre 740mila nuovi posti di lavoro".

Cisl: "Fare di più, dramma sociale evidente" - Per la Cisl occorre "modificare la manovra perché "i segnali di discontinuità" che pure ci sono non sono "sufficienti ad imprimere una svolta". "Apprezziamo il tentativo di rallentare l'aggiustamento della finanza pubblica per evitare la spirale recessiva, ma bisogna fare di più perché il dramma sociale è evidente nel Paese", dice il segretario confederale Cisl Maurizio Petriccioli.