Per impedire all'ufficiale giudiziario di notificare loro lo sfratto, si sono fatti murare dentro casa e si sono legati alle bombole del gas. Protagonisti della vicenda Pina e Paolo Iacono, coniugi ragusani residenti a Pedalino, frazione di Comiso, la cui casa è finita all'asta ed è stata svenduta per 30mila euro. L'ufficiale giudiziario è entrato in casa passando dalla finestra e ha iniziato una trattativa: sfratto evitato.
Venerdì mattina l'ufficiale giudiziario avrebbe dovuto consegnare l'immobile alla nuova proprietaria, una donna di Comiso, che l'ha acquistata per 30mila euro, circa un quinto del valore commerciale dell'appartamento, secondo i prezzi medi dell'area.
Pina e Paolo Iacono giovedì sera hanno deciso di difendere la loro casa e hanno chiamato un muratore che, con calce e mattoni, ha eretto un muro nel vano dell'ingresso.
L'appartamento si trova al piano terra e per l'ufficiale giudiziario non è stato difficile entrare dalla finestra, a dimostrazione del fatto che quello messo in atto dalla coppia è un gesto simbolico per attirare l'attenzione sul drammatico problema delle aste giudiziarie.
Anche l'azienda agricola degli Iacono è all'asta, per 8.600 euro, valore molto inferiore a quello reale.
Sfratto evitato - L'iniziativa dei coniugi non è stata inutile. La coppia potrà infatti rimanere nell'abitazione, almeno per il momento. La trattativa fra l'ufficiale giudiziario, la nuova acquirente dell'immobile e i coniugi Iacono è finita: la proprietaria ha dato la disponibilità a un incontro in settimana con i legali delle rispettive parti per trovare un compromesso: probabilmente verrà data la possibilità ai coniugi di ricomprare la casa allo stesso prezzo per cui la donna se l'è aggiudicata.
"E' un ottimo risultato per noi - dice Marcello Guastella del Movimento dei diritti per gli agricoltori -. Finalmente qualcosa comincia ad andare per il verso giusto".