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Gli hippie e il festival di Woodstock

Il più grande raduno giovanile tra musica, pace e amore (e anche eccessi)

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Dal 15 al 18 agosto 1969 una piccola città degli Stati Uniti diventò la sede di uno dei più grandi raduni giovanili della Storia: il Festival di Woodstock. Mezzo milione di persone si radunarono a Bethel, nello stato di New York, per prendere parte ai "tre giorni di pace e musica" che hanno segnato un'intera generazione.

La mitica "Woodstock" prese il nome dall'omonima città della conte di Ulster e nell'idea dei promotori Michael Lang, John P. Roberts, Joel Rosenman e Artie Kornfeld sarebbe dovuto essere un "modesto" festival di provincia.

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E invece si trasformò in un grandissimo evento della storia del rock e del costume, con 32 tra i musicisti e i gruppi più noti dell'epoca ad alternarsi sul palco
L'iniziativa era nata con scopi commerciali col nome di "Woodstock Ventures"
Ma quando i partecipanti superarono di gran lunga dei circa 50mila preventivati, l'evento divenne a ingresso libero e creò non pochi disagi a causa dell'inadeguatezza nella preparazione del sito e, soprattutto, dell'ingente consumo di droga
L'unico cronista presente nel primo giorno e mezzo del festival, Barnard Collier del "New York Times", avrebbe raccontato che i redattori lo incitavano dalla metropoli a sottolineare i blocchi stradali, le sistemazioni improvvisate, l'uso di droghe fra i ragazzi e la presunta aggressività di alcuni di loro
Woodstock, però, diventò un mito, il simbolo di un'epoca
Da Jimi Hendrix agli Who, passando per Carlos Santana e i Jefferson Airplane: tutti riuniti per celebrare la "rivoluzione" hippy, gli Anni Sessanta, l'amore libero e la pace.