"Per 9 giovani su 10 la solidarietà è un valore importante, più di altri aspetti come denaro, successo, religione e bellezza. Un valore, quello della solidarietà, fortemente condiviso dai ragazzi. Per questo non sorprende la grande mobilitazione degli angeli del fango che ha dato il proprio contributo alla città di Genova, recentemente colpita dall'alluvione". A dichiararlo è il sociologo Nicola Ferrigni, direttore dell'Osservatorio Generazione Proteo della Link Campus University, che ha condotto l'indagine su 2500 studenti tra i 17 e 19 anni, in 8 città italiane.
La ricerca svela un aspetto che emerge poco dai giovani di oggi. Eppure i numeri parlano chiaro: la solidarietà è importante per oltre il 90% degli intervistati, superando altri "valori" comunemente ritenuti più attrattivi come denaro (88,2%), successo (76,7%), bellezza (60%) e religione (36%). Quasi la metà degli intervistati (46,9%) ha affermato di aver partecipato almeno una volta a qualche attività legata al mondo della solidarietà. Una presenza più massiccia rispetto all'impegno nelle associazioni culturali (40,4%) o ambientaliste (19,4%).
Ma questa "voglia di volontariato" come si traduce in presenze concrete e continuative sul campo? Dalle risposte del sondaggio della Link Campus University sembrerebbe che il volontariato sia una grande attrattiva per i giovani. La metà di loro dichiara di aver fatto almeno un'esperienza nel settore, ma quanti si dedicano continuativamente ad aiutare gli altri? A rispondere è un'altra indagine promossa dall'Istituto di Studi Superiori Giuseppe Toniolo e realizzato da Ipsos, condotta su un campione di 9000 giovani dai 18 ai 29 anni: solo il 6,55% degli intervistati è attivo nel mondo del volontariato!
Alla domanda "Ha fatto o sta facendo esperienze di volontariato?" la maggioranza dei ragazzi (64,76%) ha risposto "No, mai". Altri (7,06%) hanno dichiarato di fare saltuariamente volontariato o di averlo fatto nel passato (15,83%). Minore è il gruppo di giovani che dichiara di svolgere qualche attività di volontariato in modo continuativo: il 6,55% (il 5,8% nel passato). Come dire che tra le buone intenzioni e l'impegno effettivo c'è sempre un grande divario.