"Nel febbraio del 1989, durante una missione in Slovenia, mentre sorvolavamo a bassa quota il lago Bled, il pilota si avvicinò pericolosamente al pelo dell'acqua. Le ruote toccarono e picchiammo col muso in avanti. L'elica andò in pezzi, l'aereo si cappottò e la fusoliera cominciò ad affondare nel lago gelido. La mia cintura di sicurezza era bloccata ma l'istinto di conservazione ebbe il sopravvento e riuscii a liberarmi e a uscire dalla cabina. Nuotammo intorno all'aereo e risalimmo in superficie, ma la mia macchina fotografica e la mia borsa sono ancora lì, a venti metri di profondità."
In trent'anni di carriera Steve McCurry ha perso ben più di una macchina fotografica, ma le innumerevoli volte in cui ha rischiato il peggio non sono bastate a spegnere la sua passione per il viaggio. L'ex diciannovenne di Filadelfia, partito con pochi soldi e un coltellino svizzero in tasca alla volta dell'India nel 1978, continua a raccontare luoghi irraggiungibili del mondo e i suoi colori, ancora facendo affidamento alla bontà della gente che incontra: "dal pescatore che ci trasse in salvo dalle gelide acque del lago Bled, allo straniero che mi trasse a riva a Bombay, quando fui aggredito a Chowpatty Beach durante il festival Ganesh Chaturthi nel 1993".
Sono molti i fotografi che nel corso della loro carriera hanno rischiato la vita, salvandosi per un soffio. Ma McCurry lo ha fatto con una costanza ammirevole, arrivando quasi per caso ai suoi 63 anni. La mostra Oltre lo sguardo raccoglie, nella cornice suggestiva della Reggia di Monza, alcuni degli scatti più importanti, ripercorrendo attraverso i lavori dai primi anni '80 ad oggi la nascita di un marchio, il suo stile, che ha avvicinato il grande pubblico alla fotografia.
Steve McCurry. Oltre lo sguardo
Villa Reale, Monza
30 ottobre - 6 aprile
per informazioni: www.mostrastevemccurry.it/index.html