Veste le auto di lusso e le cover per iPhone 5, dà un tocco di morbida eleganza ai gioielli Swarovski e rifinisce i cuscinetti delle cuffie Sennheiser. Con il suo materiale raffinato, prezioso e adattabile a molteplici applicazioni, l'azienda milanese Alcantara è riuscita ad aprirsi partnership che vanno dal mondo della moda a quello dei gioielli, a quello dell'elettronica, che hanno affiancato e arricchito la storica collaborazione con l'auto.
E così il marchio che punta tutto sulla qualità e sul made in Italy, sul design di classe e sull'impresa green, occupa oggi una posizione di eccellenza nel panorama economico nazionale e non solo. Pur legato a doppio filo a un settore, come quello delle quattro ruote, in sofferenza da anni e in lieve ripresa solo di recente, Alcantara chiude un quinquennio tutto nel segno della crescita. Cresce il fatturato (+80% dal 2009, da 64 a 110 milioni) e il margine operativo lordo raddoppia (da 11 a 23 milioni), tutto in controtendenza sia rispetto al trend generale dell'economia, sia a quello del settore tessile. "E facciamo meglio anche rispetto al lusso – dice a Tgcom24 il presidente Andrea Boragno -, dove da due anni c'è un assestamento. Tutti segnali incoraggianti, in cui vediamo un riconoscimento dei valori in cui abbiamo creduto”.
Vediamoli, dunque, questi valori che vi hanno regalato il successo.
"Il primo fattore è la grande potenzialità del materiale che trattiamo, su cui abbiamo sviluppato la nostra capacità aziendale portando sul mercato soluzioni di alta qualità tecnica ma anche stilistica. Ai brand automobilistici nostri clienti vogliamo inoltre offrire proposte esclusive, con rivestimenti ad alti standard di traspirabilità, morbidezza, elasticità, e al tempo stesso puntiamo anche a regalare l'emozione del bello. Il terzo pilastro del nostro successo credo sia la sostenibilità ambientale, su cui facciamo grandi sforzi commerciali e di comunicazione”.
Automotive, ma non solo: quali sono i partner su cui punta Alcantara?
"Vediamo chiari segnali di interesse in molteplici ambiti, segnali dovuti alle infinite possibilità in cui si può declinare il nostro materiale: dall'elettronica di consumo al fashion, al boating, all'aviazione. L'alcantara, che mi piace definire come materiale e non come tessuto per le sue forti performance di adattabilità, può e deve essere presentata in modo stilisticamente attrattivo. Così, negli anni abbiamo sviluppato una intensa relazione con il design più alto. Ci piace pensare che proprio ai designer diamo nuove frontiere per la loro creatività: noi forniamo loro il materiale, loro gli danno forma. E spesso sono proprio loro i nostri decision maker".
Alcantara è anche aviazione: che direzione state prendendo?
"Anche qui sappiamo di poter contare su un grosso potenziale, a partire dalla performance tecnica del materiale: l'alcantara costa di più della pelle ma è più leggera e, in prospettiva, più economica, visto che non deve essere sostituita. Per non parlare dell'eleganza stilistica, con il valore aggiunto del lifestyle contemporaneo, che coniuga la funzionalità con l'estetica.
Della sostenibilità avete fatto un vostro punto di forza: come e perché?
"Un punto di forza, un vanto e un'opportunità. Sulla sostenibilità abbiamo puntato moltissimo già a partire dal 2008, l'anno di inizio della grande crisi. Era una crisi strutturale, non ciclica, quindi abbiamo voluto darle una risposta strutturale. Così, abbiamo accelerato sul lato green della nostra impresa, una tra le corde a cui i nostri clienti sono tradizionalmente più sensibili".
Quali sono stati i risultati?
"Nel 2009 siamo diventati la prima società italiana 'carbon neutral', titolo conseguito grazie alle riduzioni significative ottenute nelle emissioni di anidride carbonica. A questo impegno abbiamo aggiunto anche le partecipazioni a progetti green dell'Onu nei Paesi in via di sviluppo. E abbiamo dato il via a un investimento che ridurrà le emissioni del 30% nei prossimi due, tre anni".
E i mercati in crescita per il vostro business?
"Sono quelli fuori dall'Europa. In Cina cresciamo del 50%, come anche nell'automotive Usa. Devo dire però che anche nei Paesi europei il nostro business aumenta in misura superiore alla media, anche a quella dell'auto, che pure è in ripresa. Ancora una volta, devo sottolineare quanto pesi il made in Italy nel nostro successo: si tratta di un valore fortemente apprezzato dovunque, di un punto di forza che crea domanda e aumenta il reddito. E' grazie al peso del nostro sistema Paese che siamo stati scelti per creare i rivestimenti interni della Tesla, la macchina elettrica al 100% che viene dalla California. O che abbiamo prodotto le morbidissime cuffie di Sennheiser". Dando un contributo fondamentale per far volare nel mondo le quotazioni del made in Italy.