L'ironia per denunciare la mala gestione dei rifugiati in Italia
Il libro di Marco Ehalard racconta il fenomeno dei richiedenti asilo e le responsabilità della politica e di parte del terzo settore
In tutte le librerie “Terzo settore in fondo - Cronistoria semiseria di un operatore sociale precario” per la Edizioni Spartaco. Opera prima di Marco Ehlardo, ex operatore sociale napoletano impegnato per quasi dieci anni nel campo dell'immigrazione e del diritto d'asilo, il libro - definibile una docu-fiction - è una denuncia, in forma ironica, sulla mala gestione del fenomeno dei richiedenti asilo e dei rifugiati, e sulle responsabilità della politica e di parte del terzo settore.
La storia è incentrata su due personaggi principali. Il primo, Mauro Eliah, è un operatore sociale precario napoletano, impegnato in quotidiane e tragicomiche battaglie con gli enti locali e con i dirigenti della sua stessa organizzazione, più interessati ad assecondare le volontà e i capricci dell'assessore di riferimento che alla missione dell'associazione.
Il secondo, Thomas Compaoré, è un richiedente asilo proveniente dal Burkina Faso, orgoglioso e combattivo, di cui si perdono le tracce a pochi giorni dalla data della sua audizione presso la commissione che deciderà della sua domanda di asilo. L'audizione è prevista proprio per il 20 giugno, Giornata Mondiale del Rifugiato; i preparativi per la celebrazione di quella data a Napoli portano allo scoperto un mondo di organizzazioni e soggetti a metà tra il farsesco e l'irresponsabile.
Il libro rifiuta la concezione manichea di un mondo rigidamente diviso in buoni e cattivi facilmente individuabili e distinguibili, ma mette in evidenza quelle zone d'ombra che dall'esterno non ci si aspetterebbe di trovare in un settore usualmente considerato esempio di solidarietà e umanità.
“Terzo settore in fondo - racconta Marco Ehlardo - è nato dal desiderio di parlare di temi quali la (mala) gestione del diritto di asilo in Italia e le responsabilità di parte del terzo settore e delle istituzioni, dovute spesso a una loro convivenza non sempre virtuosa, e a una mancanza di accountability, intesa come trasparenza rispetto al proprio operato. Il titolo si presta a più interpretazioni. Da un lato, il terzo settore rimane alla fine (in fondo, appunto) l'unica speranza per i soggetti deboli della nostra società, considerato il deterioramento costante della qualità e della quantità dei servizi pubblici. Da un altro lato, il titolo rappresenta lo stato di buona parte del terzo settore napoletano, sempre più affondato da difficoltà finanziarie e di gestione, sia per colpa di alcuni politici che di quelle associazioni che in passato hanno accettato acriticamente di essere stampella della politica stessa. Infine, il significato è anche quello di parlare del terzo settore dall'interno, dal suo profondo, offrendo il punto di vista critico di chi ne ha fatto parte per moltissimo tempo".
Terzo settore in fondo - Cronistoria semiseria di un operatore sociale precario
di Marco Ehlardo
Edizioni Spartaco
120 pagine
9 euro
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