Banche, attesa per gli stress test: oggi le pagelle di Bce e Bankitalia
La Popolare di Vicenza si porta avanti e fissa la conversione in capitale di 253 milioni. Occhi puntati su Mps e Carige, considerate a rischio bocciatura
E' il "giorno della verità" per l'adeguatezza del capitale di 131 banche dell'eurozona: a mezzogiorno sono attesi i risultati degli stress test della Bce. E le "pagelle" arriveranno anche da Bankitalia. Banca Popolare Vicenza si porta avanti e fissa la conversione in capitale di 253 milioni. Considerate a rischio di bocciatura, Mps e Carige riuniranno oggi i cda anche per nuovi piani di rafforzamento patrimoniale.
L'ora della verità scatta a mezzogiorno. Il cda della Popolare, riunito alla vigilia dei risultati dei test, ha fissato alla prima finestra utile, il prossimo maggio, la data per la conversione in capitale di un prestito convertibile da 253 milioni con scadenza 2018 varato nell'estate dell'anno scorso insieme a un aumento da 250 milioni. La conversione, spiega il presidente Gianni Zonin, "rientra nelle importanti iniziative di patrimonializzazione per complessivi 1,2 miliardi", realizzate nel 2013-2014, che hanno consentito alla banca "di affrontare serenamente l'esercizio di Comprehensive assessment" della Bce. Lo scorso agosto Vicenza ha mandato in porto una ricapitalizzazione da 608 milioni mentre resta aperto il libro soci per un ulteriore rafforzamento da 300 milioni.
L'istituto veneto sembra così andare a collocarsi nella classe delle banche che domani potrebbero ottenere giudizi diversi da Bce e Bankitalia. La prima tiene conto infatti degli aumenti di capitale e della conversione di strumenti convertibili realizzate dopo la fine 2013 e sino a settembre 2014 mentre via Nazionale, d'accordo con Francoforte, considera anche altre iniziative adottate dalle banche come la rimozione di richieste aggiuntive di capitale (add-on) e cessioni di attività.
In una condizione simile alla Vicenza, secondo le ipotesi circolate, potrebbe venire a trovarsi la Bpm che per oggi avrebbe in programma non i consigli bensì, come la Bper, riunioni informali degli amministratori per illustrare i risultati ottenuti. Diverso il discorso per Mps e Carige, considerate a rischio bocciatura anche in base ai criteri di Bankitalia: oggi entrambe dovrebbero riunire i Cda anche per nuovi piani di rafforzamento patrimoniale. Per Siena, secondo le ipotesi che venerdì hanno messo le ali al titolo in Borsa, si profilerebbe non un nuovo aumento ma misure come l'emissione di un bond ibrido, convertibile in capitale Tier 1. Mentre Carige ha tra l'altro in ballo la vendita del polo assicurativo al fondo Apollo Management Holdings.
Come è noto l'esame è un comprehensive assessment, vale a dire una valutazione complessiva effettuata dalla Bce guardando alla qualità degli attivi (asset quality review-Aqr), sulla base dei bilanci a fine 2013, e alla tenuta di fronte a due diversi scenari di crisi nel triennio 2014-2016 (stress test). Non superano le prova, che serve per misurare e garantire la solidità del sistema bancario europeo in vista dell'avvio il 4 novembre alla vigilanza unica, gli istituti che non raggiungono il livello minimo di patrimonio (Cet1) fissato all'8% per l'Aqr e lo stress test base e al 5,5% nello scenario più avverso. Chi non ce la fa dovrà far fronte alle carenze di capitale (shortfall) emerse. In bilico, secondo le indiscrezioni, ci sarebbero 25 gruppi europei ma, alla luce degli interventi realizzati quest'anno, solo una decina avrebbero davvero carenze di capitale da sanare.
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