Partirà in giornata la lettera indirizzata all'Italia in cui la Commissione europea chiederà chiarimenti sulla manovra 2015 e metterà in guardia Roma contro il rischio di violare le regole europee. Lo ha appreso l'Ansa da fonti comunitarie.
La lettera sarà inviata oltre che all'Italia ad altri 4 paesi, tra cui la Francia. Nella lettera che nelle prossime ore la Commissione europea invierà all'Italia Bruxelles chiederà al Governo delucidazioni non solo sull'ampiezza dell'aggiustamento strutturale dei conti ma anche sulle coperture e le riforme previste.
Immediata la replica del Premier: "In queste ore a fronte di rilievi sempre fatti rispetto alla legge di stabilità si dice 'arriva la lettera della Ue', cosa che fa evocare chissà quali procedure, messaggi o minacce". Così Matteo Renzi in Senato. Ma tutto questo "è naturale", come è "naturale che l'Italia sia protagonista con la propria voce" senza "diktat esterni".
A nulla sono valsi gli sforzi congiunti di palazzo Chigi e Quirinale per convincereBruxelles. Dopo il faccia a faccia di ieri sera tra il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano e il premier Matteo Renzi, il Colle si era impegnato a svolgere un esame attento ma anche veloce della legge di stabilità per incardinare la manovra già domani alla Camera.
E in caso di rilievi, il governo avrebbe messo da parte un tesoretto di circa 2 miliardi, un margine di intervento oltre il quale, però, spiegano fonti governative, Renzi non sarebbe disposto ad andare per ulteriori aggiustamenti del rientro del deficit.
Proprio per dimostrare la serietà del nostro paese, Napolitano avrebbe dato ai suoi l'input di analizzare con attenzione ma anche con celerità la legge di stabilità. Così da non rallentare l'avvio della sessione di bilancio che comincerà il suo iter a Montecitorio. E consentire alle Camere un esame della legge che, mantenendo i saldi e la filosofia, magari ne migliori alcuni aspetti o elimini alcuni tagli, come quello agli Enti Locali, contro i quali Regioni e Comuni stanno facendo muro.