Tra sorprese dell'ultimo minuto, come il bonus mamme, il testo della legge di Stabilita' sembra ormai definito, pronto per il passaggio al Quirinale. La consegna del testo, secondo alcune indiscrezioni, potrebbe arrivare martedì. Ecco alcuni punti salienti su cui alcune norme sono ancora in bilico, in attesa del passaggio parlamentare.
TAGLIO IRAP, MINI O MAXI? - Il taglio Irap che permette la deducibilità del costo del lavoro dall'imposta vale, così come annunciato dal premier, 5 miliardi quest'anno e 6,5 a regime. Ma a guardar bene la nuova norma abroga il taglio del 10% e pari a 2 miliardi contenuto nel dl Irpef di aprile scorso. I numeri di Renzi valgono quindi nel confronto con il 2013, ovvero con il sistema precedente all'ultima riduzione dell'aliquota dal 3,9 al 3,5% e che nel decreto Irpef era stata concepita come strutturale. Si tratta - viene però spiegato - di una strategia finalizzata al rilancio dell'occupazione.
TFR IN BUSTA PAGA - E' già uno dei punti più controversi perché la liquidazione anticipata, che resta volontaria, sarà sottoposta a tassazione ordinaria. Sono esclusi i lavoratori domestici, quelli del settore agricolo e i dipendenti pubblici. Lo Stato non anticiperà nulla per non rimanere a corto di liquidità, problema a cui si ovviato invece per le imprese grazie ad un accordo con le banche e ad una garanzia pubblica da 100 milioni.
BONUS NEOMAMME - E' il vero asso nella manica di Matteo Renzi degli ultimi giorni. Il "Fondo famiglia" con dote da 500 milioni nel 2015, precedentemente non specificato nei dettagli, dovrebbe essere quasi totalmente devoluto alla riedizione del bonus bebè di 80 euro al mese: vale per le famiglie con un reddito fino ai 90mila euro lordi annui, dal terzo figlio anche sopra questa soglia, con un indice Isee che non superi i 30mila euro annui. Così, ad esempio, una famiglia con un solo figlio, un reddito Irpef di 30mila euro, una casa dal valore catastale di 100mila euro e redditi da capitale di 16mila euro avrà un Isee di poco inferiore ai 28mila euro e potrà beneficiarne. Un intervento che per le fasce medio basse (fino a 26mila euro) si sommerà al bonus Irpef. L'operazione sarà valida per i primi tre anni di vita di ciascun bambino nato a partire dal primo gennaio. Da un costo di mezzo miliardo nel 2015 si salirà a regime a 1,5 miliardi l'anno.
CONTRATTO STATALI FERMO DAL 2010 - Contratto del pubblico impiego rimane congelato fino a dicembre 2015. Rinviato anche il pagamento dell'indennità di vacanza contrattuale fino al 2018 e gli scatti economici. In quest'ultimo caso fanno eccezione magistrati, avvocati, procuratori dello Stato, personale militare e delle Forze di polizia e diplomatici. Per le Forze dell'ordine vengono però bloccati i trattamenti ausiliari.
PARTITE IVA, ARRIVA FORFAIT AL 15% - L'imposta sostitutiva per autonomi e mini-imprese di artigiani e commercianti sale dall'attuale 5% al 15%, ma la platea è più ampia. Secondo Renzi si tratta di 900mila beneficiari. Il forfait viene infatti estero ad una fascia di ricavi tendenzialmente più vasta (15-40mila euro a seconda dei settori), non rispetta alcun limite di età (quello al 5% era fino a 35 anni) e non ha limiti di tempo (ad oggi il regime agevolato è fruibile per 5 anni). Lo sconto stimato è tra gli 800 e i 1.000 euro.
REGIONI, TAGLI DA 4 MLD MA SI TRATTA - Insieme ai ministeri, le Regioni sono gli enti pubblici più coinvolti dalla spending review alla Renzi-Gutgeld. Non tagli lineari ma quasi. Il governo indica un obiettivo di spesa e le amministrazioni decidono dove tagliare. La reazione accesa delle Regioni, con relativo rischio di ridimensionamento della Sanità, era attesa. Ora inizia la trattativa per vedere se, aldilà del numero, la revisione della spesa possa essere piu' articolata. Una delle idee di Sergio Chiamparino è di rinunciare ai due miliardi di aumento dei fondi della Sanità già concordati con il ministro Lorenzin e contemporaneamente di modulare diversamente i fondi delle Regioni a copertura dei mutui e dei derivati.
SCONTI NEOASSUNTI - L'operazione vale 1,9 miliardi. Allo stato attuale, il taglio dei contributi per i nuovi assunti a tempo indeterminato avrà un tetto: 6.200 euro all'anno. L'azzeramento arriverebbe fino a circa 19mila euro di salario. La platea teorica sarebbe quindi di circa 300mila lavoratori, ma in concreto saranno, secondo il governo, molti di più: oltre 800mila. Secondo Yoram Gutgeld infatti il tetto salirà a 8.060 euro senza ulteriori aggravi (ma questo potrebbe avvenire durante l'iter parlamentare), visto che non tutte le assunzioni saranno dal primo gennaio ma saranno spalmate nei 12 mesi. Molte saranno inoltre part time.
JOBS ACT E NUOVI AIUTI - Come promesso la legge di Stabilità viaggia parallela al ddl delega sul lavoro, che le è stato tra l'altro collegato. Per questo stanzia 1,5 miliardi per i nuovi ammortizzatori sociali.
BONUS 80 EURO DIVENTA DETRAZIONE - Gli 80 euro di sconto Irpef diventano strutturali e nel bilancio dello Stato passano da maggiore spesa a minore entrata. La platea resta immutata, 10 milioni di italiani tra gli 8mila e i 26mila euro di reddito.
TASSE SU RENDITE FONDI PENSIONI SALE A 20% - Con uno stretto legame all'operazione Tfr, la tassazione sui rendimenti dei fondi pensione "dal periodo d'imposta 2015" passa dall'11 al 20%. Sui redditi derivanti dalle rivalutazioni dei fondi per il trattamento di fine rapporto la tassazione passa invece dall'11 al 17%.
REVERSE CHARGE MAXI - Il meccanismo di reverse charge per il pagamento dell'Iva è allargato, per 4 anni, ai settori delle pulizie, dell'edilizia, del gas e dell'energia elettrica. L'entrata stimata per le casse dello Stato e' di 900 milioni.