Alimentazione corretta

A tavola abbina i cibi con criterio

Basta correggere gli errori di accostamento per scordare tutti i problemi di gonfiore e pesantezza

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Si incorre nei mix alimentari improbabili più spesso di quello che si creda. Non vuol dire che siano sbagliati in assoluto, però alcuni cibi poco "amici", se consumati spesso insieme affaticano l'apparato digerente. La conseguenza si traduce in gonfiore addominale, crampi e problemi intestinali. Patire una digestione difficile, si sa, non è certo una sensazione di benessere, anzi rende stanchi e nervosi. Oltre al fatto di sentirci nel complesso poco in forma. Ecco quali abbinamenti evitare, per sentirsi più leggere e sgonfie.

No alla carne con i legumi
L'esempio è il classico spezzatino con i piselli oppure un piatto di prosciutto (o carne di maiale in genere) accompagnato dai fagioli.
Non vanno mangiati nello stesso pasto perché sia i legumi che la carne sono proteine, anche se i primi sono di derivazione vegetale e l'altra animale. Un pasto altamente proteico appesantisce la digestione, rendendola lunga e difficile.

Gli abbinamenti corretti
La carne va con la verdura fresca o cotta, che, grazie all'alto contenuto di antiossidanti contrastano (un minimo) l'effetto ossidante delle proteine animali. I legumi (lenticchie, fagioli, ceci e piselli) si consumano perfettamente insieme alla pasta e ai cereali, meglio se integrali.

Latte e tè non vanno d'accordo
Il motivo? Il latte riduce le proprietà antiossidanti del tè. Naturalmente ricca di sostanze benefiche come tannini, polifenoli e catechine, la bevanda degli inglesi svolge un'azione antitumorale che risulta indebolita se abbinata alla caseina, la proteina del latte. Meglio aggiungere il succo di limone fresco. Anzi, la vitamina C contenuta negli agrumi (soprattutto nella scorza) funge da potenziatore naturale degli antiossidanti del tè e quindi è assolutamente consigliata.

Latte e agrumi, ovvero l'ossimoro per eccellenza
Cos'ha in comune la dolcezza del latte con l'acidità della spremuta di arancia? L'intento, corretto, è quello di fornire all'organismo una buona dose di vitamina C sin dal mattino. È come abbinarla a uno yogurt: l'effetto dell'acidità gastrica è garantito, conseguente rallentamento della digestione e probabile disagio intestinale. Meglio consumare la spremuta a metà mattino, lontana dal cappuccino.

Pane e pasta, una coppia bomba
Se associati, forniscono all'organismo un eccesso di amidi che potrebbero impennare il livello di glicemia nel sangue, inducendo a consumare più carboidrati. A metà pomeriggio si potrebbe avvertire l'esigenza di consumare qualcosa di dolce. Quando l'insulina viene prodotta in eccesso, come accade dopo un pasto ricco di carboidrati (senza magari un apporto proteico), tende ad essere consumata velocemente, richiamandone però altra. Si innesca così un circolo vizioso che si concretizza nel desiderio di mangiare continuamente. Inoltre, il lievito del pane associato ad altri carboidrati, può provocare gonfiore addominale e senso di pesantezza.

Uova e lattici non legano bene
Sono due alimenti proteici che se consumati insieme portano al rallentamento della digestione e alla produzione di chetoni, sostanze ossidanti nell'intestino, che comportano un surplus di lavoro per i reni. Meglio abbinare le uova alla verdura (frittata con ortaggi, per esempio o ancora uovo al tegamino con asparagi) e i formaggi (meglio se in versione fresca e magra) consumati insieme a verdura cotta e cruda. In questo modo si introdurranno fibre in grado di "filtrare" parte del colesterolo ingerito con il tuorlo o con le proteine del formaggio.