"Rimborsi facili" Piemonte, imputazione coatta per 8 ex consiglieri e 2 assessori
Il provvedimento riguarda anche il vicepresidente della giunta Chiamparino
Il gip Roberto Ruscello ha stabilito l'imputazione coatta per una decina di ex consiglieri regionali del Piemonte, nell'inchiesta sui cosiddetti "rimborsi facili". Il provvedimento, secondo le prime notizie, riguarda fra gli altri anche due assessori della giunta di Sergio Chiamparino: si tratta di Monica Cerutti, attuale assessore alle Pari opportunità, e del vicepresidente Aldo Reschigna.
Il provvedimento riguarda anche Fabrizio Comba, Giampiero Leo, Gianluca Vignale, Luca Pedrale (area centrodestra) e, per il centrosinistra, Eleonora Artesio, il capogruppo e segretario piemontese del Pd Davide Gariglio, l'onorevole Stefano Lepri e Angela Motta.
I pubblici ministeri, che avranno dieci giorni di tempo per formulare il capo di imputazione, dovranno chiedere il rinvio a giudizio degli interessati. L'udienza preliminare, che sarà celebrata da un altro giudice, stabilirà se dovranno essere processati o no.
Delle richieste di archiviazione presentate dalla procura di Torino, il gip ne ha accolte solo sei, fra cui quella dell'ex governatore (oggi europarlamentare) Mercedes Bresso.
Martedì, a Torino, si aprirà il processo per l'ex governatore Roberto Cota e per 24 ex consiglieri (in maggioranza di centrodestra).
Chiamparino: fiducia in assessori - "Appena la notizia è emersa i due assessori hanno subito messo a disposizione le loro deleghe, che io ho respinto nel modo più netto". Così il presidente della Regione Piemonte, Sergio Chiamparino, sull'imputazione coatta. "Ho piena fiducia in loro", ha aggiunto. L'inchiesta "non influenzerà la trattativa con il governo" sulla manovra finanziaria, ha poi sottolineato Chiamparino.
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