"Era un serio rischio per la popolazione". Così la Provincia di Trento spiega quanto sta accadendo all'orsa DJ3, più nota come la figlia di Daniza, l'esemplare rimasto ucciso a settembre durante la cattura da parte degli agenti provinciali. Da tre anni DJ3 è chiusa in un'area di 2mila metri quadrati protetta un recinto elettrificato e, molto probabilmente, sarà condannata a restarci fino alla morte.
"Fu deciso di catturarla dopo quindici tentativi di rieducazione", spiega a Repubblica Maurizio Zanin, dirigente dell'ufficio foreste e fauna della Provincia di Trento. "La trovammo più volte nel centro abitato, razziava gli allevamenti. Fu applicato un provvedimento urgente che ordinava la rimozione dell'esemplare, pericoloso per l'incolumità e la sicurezza pubblica". Se la cattura di Daniza fosse andata a buon fine, molto probabilmente, anche lei sarebbe finita in gabbia.
Ma gli animalisti insorgono. "Devono liberare quell'orso subito", dice il presidente nazionale della Lav, Gianluca Felicetti. "Abbiamo chiesto più volte di entrare in quel centro per vedere quanti animali ci sono e come vengono trattati, ma non siamo mai stati autorizzati. Ora chiediamo che sia una commissione di esperti a valutare le condizioni di salute di DJ3 e il suo immediato reinserimento".