PROTOCOLLI TROPPO SOFT

Ebola, "giro di vite" negli Stati Uniti ma scarseggiano i letti

Poca disponibilità nei centri specializzati a combattere il virus, malgrado la Casa Bianca chieda più impegno

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Le autorità americane si apprestano a dettare linee guida più stringenti per il personale medico dopo che due infermiere sono state contagiate da Ebola nell'ospedale di Dallas. Il Cdc, la massima autorità sanitaria Usa, dovrebbe comunicarle a breve: le nuove norme da seguire arrivano dopo le critiche del Congresso sui protocolli nazionali da seguire. Ma da un'inchiesta giornalistica emerge che i posti letto ad hoc sarebbero solo 19

In attesa del "giro di vite", caldeggiato anche dalla Casa Bianca, sarebbero solo 19 nei 4 ospedali altamente specializzati per il trattamento di malattie infettive i letti disponibili per i malati di ebola negli Usa.

Nelle polemiche sulla risposta del governo statunitense all'emergenza della febbre emorragica, emergono ora dubbi sulla effettiva disponibilità di divisioni ospedaliere preparate al trattamento di possibili pazienti: i quattro ospedali con dipartimenti di 'bioconteminimento' e speciali stanze di isolamento per i malati altamente contagiosi sono: Emory university hospital ad Atlanta, il National Institute of health a Bethesda, l'Hospital university di Omaha in Nebraska, il St. Patrick hospital di Missoula in Montana.

I letti nelle speciali divisioni di isolamento di questi nosocomi in tutto sarebbero - secondo la stampa americana - non più di 19.

Obama: "No epidemia in Usa" - "Quella a cui stiamo assistendo non è un'esplosione o un'epidemia di Ebola negli Stati Uniti. Siamo un Paese di 300 milioni di persone e finora sono stati diagnosticati tre casi". Lo afferma il presidente americano, Barack Obama, sottolineando che "potremmo avere altri casi isolati in America". "L'Ebola - ha aggiunto - è una malattia seria ma non possiamo cedere all'isteria o alla paura".