"L'Ebola è un enorme problema mondiale che richiede una risposta globale". Lo ha detto il segretario generale dell'Onu Ban Ki-moon lanciando un appello alla comunità internazionale affinché "finanzi il miliardo di dollari di aiuti" richiesto per contrastare il virus. L'obiettivo del Palazzo di Vetro è far cominciare a scendere il numero dei contagi da dicembre. "La solidarietà di tanti Paesi non basta, servono azioni concrete", ha sottolineato.
Il presidente degli Stati Uniti, Barack Obama, ha firmato un decreto che autorizza l'invio di riservisti e di truppe della Guardia nazionale in Africa Occidentale per aiutare nella lotta contro Ebola. Lo riferiscono i media. Intanto la Liberia, il Paese più colpito dall'emergenza, ha chiesto aiuto per la fornitura di materiali tra cui almeno 85mila sacchi per cadaveri, essenziali anche per prevenire la diffusione dell'epidemia nei prossimi mesi.
Caso sospetto a Parigi: ricoverata un'infermiera - Un possibile caso di Ebola sarebbe stato registrato a Parigi. Secondo il quotidiano "Le Parisien", un'infermiera che aveva curato l'operatrice umanitaria rimpatriata dalla Liberia e guarita dal virus alla fine di settembre, è stata ricoverata con febbre alta all'ospedale Begin. Il ministero della Sanità, per il momento, non conferma.
Raffica di allarmi negli Stati Uniti - E negli Stati Uniti si moltiplicano i casi di allarme Ebola. Un ricercatore dell'università di Yale è stato ricoverato con sintomi simili a quelli provocati dal virus. Sembra che sia tornato dalla Liberia all'inizio della settimana. In Ohio, invece, due scuole sono state chiuse per il timore del contagio, visto che un membro del personale sarebbe stato sullo stesso aereo della seconda infermiera di Dallas infetta.