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Filippine, ostaggio tedesco dei terroristi: "E' già pronta la mia fossa"

Drammatico appello dell'uomo che, insieme alla moglie, è stato catturato dal gruppo islamico Abu Sayyaf. Ultimatum per la sua uccisione il 17 ottobre

ansa

Nuovo drammatico appello di uno dei due tedeschi rapiti nelle Filippine dal gruppo terroristico islamico Abu Sayyaf. L'ostaggio racconta che i terroristi hanno già preparato la fossa e gliela hanno mostrata, in vista della scadenza dell'ultimatum il 17 ottobre. "Dicono che questa sia la mia fossa", ha affermato secondo quanto scrive la Dpa.

Si tratta di una buca di 3 metri di profondità, secondo quanto ha raccontato l'ostaggio, un medico di 73 anni, rapito insieme a sua moglie di 55. L'ostaggio ha parlato con una radio locale di Zamboanga. I due cittadini tedeschi, che si trovavano nel Paese per la passione della vela, sono finiti nelle mani del gruppo di ribelli del sud delle Filippine ad aprile.

Abu Sayyaf minaccia di decapitare il 73enne, se non saranno versati 4 milioni di euro entro il 17 ottobre. Nelle scorse settimane, i terroristi avevano anche chiesto a Berlino di rivedere la sua politica contro Isis in Iraq e Siria, ricevendo un netto rifiuto dal governo tedesco.

Un portavoce dell'organizzazione terroristica, parlando alla radio, ha affermato che i terroristi sarebbero adesso disposti a trattare con uno specifico interlocutore del ministero degli Esteri. Un altro portavoce aveva invece rigettato questa opzione.

Nei giorni scorsi, in un altro appello, era stata la donna rapita a descrivere le terribili condizioni di vita nella giungla.

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