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"L'evasione fiscale non è reato grave"Condannato per "danno d'immagine"

Già indagato per aver eluso il Fisco, nel 2010 minimizzò il reato nel corso di un programma tv, e per questo dovrà pagare un milione di euro

ansa

Accusato di corruzione, bancarotta ed evasione fiscale, con un'evasione accertata di 13 milioni di euro, quattro anni fa l'imprenditore vicentino Andrea Ghiotto fece un'affermazione che gli è costata una multa di ben un milione di euro per "danno di immagine" al Fisco italiano. Nel corso di un programma ospitato dalla Rai, Ghiotto disse: "Evadere non è un reato grave". Davvero poco pentito per quanto fatto, ha aggiunto: "Dov'è il problema? Io non ho né ammazzato né stuprato, non ho ucciso nessuno".

Come evadeva - Secondo gli accertamenti delle Fiamme Gialle, il 43 enne era riuscito a eludere il Fisco insieme ad altre persone, poi indagate, grazie ad sistema ben oliato: utilizzava la squadra di calcetto a cinque "Arzignano Grifo" per distrarre fondi e non pagare le tasse sulle pelli grazie ad un sistema di false fatture.

Fine della storia - Al termine dei processi cui è stato sottoposto, l'imprenditore "furbetto" si è guadagnato una condanna complessiva a 10 anni di carcere, per la quale ha fatto appello. A questa si è aggiunta una condanna di 6 anni e mezzo di reclusione, oltre alla confisca di alcune opere d'arte e di un conto corrente del valore di 36 mila euro e alla provvisionale di due milioni di euro. Senza dimenticare il danno d'immagine provocato all'Agenzia delle Entrate, a cui dovrà un milione di euro.

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