La soluzione del caso del giovane sudcoreano rapito in Iraq sembra essere più vicina perché i rapitori hanno rinunciato alle loro richieste di ritiro dall'Iraq delle truppe di Seul. Lo ha riferito il responsabile della società di sicurezza privata coreana Nkts per cui lavora il rapito, Kim Sun-il. I rapitori hanno tuttavia avanzato nuove richieste che la stessa società giudica "accettabili".