Variare l'alimentazione fin dal momento dello svezzamento, facendo assaggiare al neonato ogni tipo di frutta e verdura, non gli garantisce solo un corretto apporto di vitamine e sali minerali utili ad una crescita sana. Gli stiamo anche insegnando ad alimentarsi in modo corretto, ad apprezzare la varietà dei cibi e a non rifiutare il "verde" nel piatto. Insegnamento che il neonato porterà a lungo con sé.
Infatti, secondo vari studi pubblicati sulla rivista Pediatrics, nel primo anno di vita possiamo far apprendere le buone abitudini alimentari ai nostri piccoli. I ricercatori hanno analizzato la dieta di 1500 bambini di 6 anni, confrontandola con un altro studio che aveva seguito gli stessi bambini nel primo anno di vita, trovando delle similitudini a distanza di anni.
I bambini svezzati con una buona varietà di frutta e verdura (secondo i ricercatori il momento ideale per proporre cibi sempre diversi è tra il 10° e il 12° mese di vita) sono propensi a continuare a mangiarla negli anni successivi. Assaggiare sapori diversi li "educa" ad un'alimentazione più varia. Anche l'allattamento al seno prolungato ha effetti benefici: lo studio rivela che i bambini allattati accettano più facilmente cibi nuovi, consumano più acqua, frutta e verdura a 6 anni, rispetto a quelli alimentati con latte artificiale. Questo si spiega col fatto che il latte materno è sempre vario nel sapore, diversamente dal latte in polvere che non cambia.
"Quando i neonati mangiano poca frutta e verdura nel primo anno di vita, ne mangeranno poca anche a 6 anni. È molto importante proporre ai bambini tanta frutta e verdura quando passano al cibo solido, e non bisogna arrendersi se all'inizio c'è una risposta negativa. Bisogna insistere" raccomandano i ricercatori. Se il bambino storce il naso davanti a un ciuffetto di spinaci non bisogna scoraggiarsi ma riproporre la stessa verdura a distanza di tempo. In questo modo, ciclicamente i bambini avranno l'opportunità di assaggiare la maggior parte del cibo.
Anche le "cattive abitudini" si apprendono da neonati. Lo studio mostra che i bambini che consumano bevande zuccherate nella prima infanzia, hanno il doppio delle probabilità di berle una volta compiuti i 6 anni. Non solo: se si propongono queste bevande tra i 10 e 12 mesi più di 3 volte a settimana, i bambini corrono un rischio doppio di essere obesi a 6 anni.