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Catania, faide tra boss: sei fermati e un ricercato in blitz antimafia

La squadra mobile ha scoperto un grande arsenale a Biancavilla, dove da anni era in corso una guerra nella cosca Toscano-Mazzaglia-Tomasello

Si è conclusa con sei fermati, un ricercato e due omicidi sventati un'operazione antimafia condotta dalla squadra mobile di Catania a Biancavilla, dove da anni era in corso una faida all'interno della cosca toscano-mazzaglia-tomasello. Gli agenti hanno ritrovato un vero e proprio arsenale, con mitragliatori kalashnikov e skorpion, che i membri del clan utilizzavano per curare gli affari e controllare il territorio.

"Curare il giardino" - Con quelle armi, sempre pronte a uccidere, alcuni membri della cosca alleata della famiglia di Cosa Nostra etnea Santapaola-Ercolano ammazzavano esponenti scomodi del clan mafioso.

Il 6 ottobre scorso era stato organizzato uno di questi omicidi, fortunatamente sventato dalla squadra mobile di Catania e dalla polizia di Adrano.

Una faida che dura dal 2010 - Sono almeno 5 i boss affiliati uccisi dal 2010 a oggi. Tra loro anche Alfredo Maglia, reggente della cosca al centro delle indagini della direzione distrettuale antimafia, assassinato il 28 ottobre 2013.

Solo pochi mesi prima, proprio Maglia aveva progettato l'omicidio di un altro affiliato trasferitosi al nord Italia.

Anche in quel caso la dda e la polizia erano riuscite a sventare l'attentato, ma la guerra nel clan non era finita e alcuni membri stavano progettando di fuggire da Biancavilla.

Il blitz di agenti e carabinieri ha condotto all'arresto di 6 persone, accusate di associazione per delinquere di stampo mafioso.

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