É stata arrestata lo scorso 30 giugno per aver partecipato a una protesta pacifica contro il divieto di guardare lo sport maschile imposto alle donne in Iran. Ora, dopo 100 giorni passati nel famoso carcere Evin di Teheran, Ghoncheh Ghavami, 25enne anglo-iraniana originaria della periferia londinese, ha iniziato uno sciopero della fame per protestare contro le sue condizioni di detenzione. Ingerirà soltanto liquidi.
La storia - Ghoncheh si trovava nel paese per fare visita ad alcuni parenti e per lavorare con un'organizzazione benefica che insegna ai bambini di strada a leggere e a scrivere.
Il 30 giugno scorso ha partecipato a una protesta pacifica davanti allo stadio Azadi di Teheran contro il divieto imposto alle donne di assistere agli eventi sportivi "maschili".
La polizia ha picchiato e arrestato i manifestanti, inclusa la 25enne, accusandoli di propaganda contro il regime.
Lo sciopero della fame - La giovane, studente di giurisprudenza all'Università di Londra, ha passato 100 giorni nel famoso carcere Evin di Teheran e ora ha scelto di cominciare un "bagnato" sciopero della fame: rifiuta tutti i cibi solidi, ma accetta di ingerire i liquidi.
"Le autorità iraniane dovrebbero rilasciare Ghoncheh immediatemente e senza condizioni prima che lei si ammali o peggio, e dovrebbero cessare di metterla nella posizione in cui sia costretta a scegliere fra rischiare la sua salute o restare privata della sua libertà senza un giusto processo", ha tuonato Kate Allen, direttrice di Amnesty International UK.
La petizione del fratello - Iman Ghavami, fratello della ragazza, ha lanciato una petizione al governo britannico e a quello iraniano su Change.org per chiedere la liberazione della sorella, raccogliendo finora mezzo milione di firme.
"Io sono il depresso fratello che sta lottando per riportare a casa sua sorella. Mia sorella non sarebbe dovuta essere stata arrestata, in primo luogo, e non merita di stare in isolamento", ha scritto Iman nella petizione.
Il presidente dell'Iran, Hassan Rouhani, che recentemente ha twittato il suo sostegno alle donne che fanno parte della scena sportiva iraniana, non ha preso provvedimenti.