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Lucky Luciano e la prima trattativa Stato-mafia nella II Guerra Mondiale

Carlo Maria Lomartire, nel suo nuovo libro racconta come, poco dopo l'entrata in guerra, gli Stati Uniti furono aiutati a pianificare le operazioni in Italia dalla criminalità organizzata

© ufficio-stampa

Durante il Secondo conflitto mondiale, nelle settimane successive all'entrata in guerra degli Stati Uniti, decine di mercantili in partenza dal porto di New York diretti in Europa per rifornire gli Alleati vennero affondate da sommergibili tedeschi e italiani durante la traversata dell'Atlantico. Il Nis, l'intelligence della Marina, accertò che il nemico era informato da lavoratori del porto e si rivolse al sindacato degli scaricatori, controllato dalla mafia, per bloccare il flusso di informazioni. È l'inizio di una collaborazione tra i servizi segreti americani e Charles "Lucky" Luciano, al secolo Salvatore Lucania, in carcere dal '36 ma ancora il boss dei boss della costa orientale.

"La guerra è finita. Quello che volevamo da Lucky Luciano lo abbiamo avuto, un suo importante contributo allo sforzo bellico del Paese. Ora è lui che ci chiede qualcosa. Se mi sta proponendo di dichiarare una disponibilità di questa Procura a una liberazione anticipata e condizionata del detenuto Lucania, le rispondo che è possibile".

Sulla base di documenti ufficiali, questo libro ricostruisce in forma narrativa la vicenda delle trattative tra Stato e mafia durante la Seconda guerra mondiale, da cui emerge un ritratto a tutto tondo di Lucky Luciano, dall'infanzia tra le gang di New York sino all'estradizione dagli Stati Uniti in Italia, dove, grazie alla collaborazione dei fedelissimi Vito Genovese e Calogero Vizzini, cominciò una nuova fase della sua carriera criminale.

Carlo Maria Lomartire, giornalista dal 1975, ha scritto per "Critica Sociale", è stato inviato speciale per "Il Giorno" e per "Italia Oggi", dopo averne curato le pagine culturali, e ha lavorato nelle redazioni economiche delle principali testate in Rai e in Mediaset. Attualmente collabora con "il Giornale". È autore di numerosi saggi, fra cui "Mattei" (2004), "Insurrezione. L'attentato a Togliatti" (2006), "Il bandito Giuliano" (2007), "Il Qualunquista", "Guglielmo Giannini e l'antipolitica" (2008) e "O Comandante. Vita di Achille Lauro" (2009).