Usare i social network fa male o bene?
Imparare a utilizzare la tecnologia senza essere usati
Il mondo del web a velocità rapidissima sta sviluppando nuove modalità della comunicazione capaci di trasformare la vita di ogni giorno: con l'arrivo dei social la rivoluzione è totale anche in senso sociale oltre che personale. Ecco perché appare fondamentale iniziare a capire come utilizzare gli strumenti che la tecnologia offre grazie a un pizzico di intelligenza e buon senso.
Se psicologi e studiosi si sono già pronunciati sui comportamenti a rischio emersi attraverso la moda del selfie, nata da pochissimo e già fortemente dibattuta, non mostra di essere in calo l'attenzione della comunità scientifica internazionale riguardo il fenomeno dei social network.
Nati come piattaforma d'aggregazione, ognuno possiede meccanismi differenti di funzionamento. Per esempio, su Twitter, che procede attraverso discussioni aperte e senza il bisogno di richieste d'amicizia, è più facile creare comunità e amicizie virtuali basati su interessi comuni e spunti offerti da politica, letteratura e libri, ecologia, amore. Viceversa in un social quale Facebook, lanciato nel 2004 e inizialmente progettato per gli studenti dell'Università di Harvard, risulta più immediato cercare persone conosciute e che magari negli anni si sono perse di vista, dunque muoversi in una cerchia di contatti già noti.
Secondo recenti statistiche risultano iscritti a Facebook oltre 27 milioni di italiani, di cui oltre la metà vi accede una o più volte al giorno: Facebook è una delle parole più cercate su Google in Italia, in posizione privilegiata persino rispetto i siti d'informazione. Questo significa che moltissime persone, fra cui impiegati e persone con accesso a un computer, iniziano la giornata leggendo gli aggiornamenti di un social network anziché consultare quotidiani e fonti d'informazione, al contrario di quanto succede, per esempio, in Gran Bretagna, dove ai primi posti dei siti più ricercati si situano news e argomenti d'attualità.
Seppure oggi i social possano servire anche per condividere link interessanti e notizie, siamo davvero sicuri di navigare in cerca di informazioni utili? Il problema legato ai social riguarda proprio questo: accanto a argomenti potenzialmente stimolanti, esiste un corollario di pettegolezzi, giochi e distrazioni in grado di far perdere drammaticamente di vista il passare del tempo. La tentazione al gossip è una vera e propria tendenza a cui talvolta risulta difficile sottrarsi, soprattutto se ci guardiamo intorno spinti dalla curiosità di avvistare l'ultima conquista dell'ex, i successi o le disavventure di un'amica che non vediamo da anni o le occupazioni delle persone che conosciamo. Frequentemente proliferano dichiarazioni d'amore (quasi sempre di cattivo gusto) ai reciproci partner e figli, cartoline da luoghi di vacanza brillanti, foto di famiglia sorridenti: si condividono decisamente meno, invece, questioni lavorative, svolte professionali, dubbi e ispirazioni sul futuro, passioni che al contrario potrebbero realmente ampliare la nostra rete di conoscenze.
Internet è uno strumento, come lo è del resto il televisore: siamo noi ad agire e scegliere. Quando ci affacciamo nel mondo del web come in un quartiere in cui guardare e essere guardati, commentiamo ciò che fanno gli altri, rimaniamo nella cerchia delle nostre amicizie e facciamo gossip finendo per ottenere solo una versione virtuale degli incontri che già realizziamo nella realtà di tutti i giorni. Diverso è l'approccio di chi si accosta alla rete mosso da una curiosità che è anzitutto ricerca ed espansione delle proprie passioni. Grazie ai social abbiamo la possibilità di dialogare con persone che si trovano dall'altra parte del globo, trovare nuovi stimoli e competenze per il nostro lavoro, creare un club virtuale di appassionati uniti da un hobby: tutto questo avviene grazie al web e alla nostra capacità di districarci dalle distrazioni cercando di indirizzare il tempo e l'attenzione.
Male e bene costituiscono due facce di una categoria legata a un giudizio, tuttavia la reale importanza di uno strumento si evince dal valore che noi stessi stessi gli attribuiamo: consumare in maniera intelligente i social significa imparare a nutrirsi con consapevolezza di ciò che realmente nutre la nostra ispirazione. Imparare a farlo sarà essenziale per costruire una rete di qualità, in grado di unire le persone, rendere più capillare l'informazione, abbattere le barriere e lottare per una cultura condivisa.
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