La Treviso-Ostiglia è oggi la ciclovia più lunga d'Italia, ma in passato era una vecchia ferrovia dismessa che da Treviso portava fino alle porte di Mantova. E' un percorso adatto a tutti: a famiglie con bambini, a chi ha voglia di tenersi in forma e a tutti gli appassionati. Percorrerla è molto semplice, bastano una bici e gambe che hanno voglia di darsi da fare. L'itineriario è stato testato "dal vivo" da Tgcom24, in collaborazione con Viagginbici (www.viagginbici.com), il magazine del turismo sostenibile.
La storia- La Treviso Ostiglia ha un passato tormentato e ricco di vicissitudini fin dagli esordi. Doveva essere una ferrovia di 116 chilometri che attraversava il Veneto, percorrendolo da Treviso lungo le province di Padova, Vicenza e Verona e fermarsi nei pressi di Mantova. E' stata pensata a fini strategici, in caso di guerra con l'Austria. I lavori iniziarono con difficoltà, negli anni Venti. Purtroppo alcuni non vedevano di buon occhio il fatto che la stada ferrata attraversasse centri di secondaria importanza. altri, al contrario, consideravano la nuova via una grande opportunità a fini commerciali. Nel 1941, una volta terminata, questa ferrovia ebbe vita breve: fu infatti bombardata negli anni successivi durante la Seconda Guerra Mondiale. Si sono susseguiti varie ipotesi di utilizzo, tra queste anche quella di trasformarla in strada.
Da ferrovia a ciclovia - Oggi gli esperti la paragonano alla bellissima San Candido-Lienz. Quel che è certo è che la Treviso – Ostiglia è una delle piste ciclabili più interessanti e curiose, con la possibilità di scoprire luoghi difficilmente accessibili, un tempo riservati solo ai passeggeri di questo sfortunato trenino. Dei suoi originari 116 chilometri, 33 attraversano la provincia di Padova, uno scrigno che racchiude città d'arte, ville, boschi, parchi, ponti in muratura e caselli ferroviari che si trovano lungo i binari, visibili ancora oggi. La ristrutturazione e trasformazione della ferrovia ha riportato alla luce tante opere come ponti e viadotti che rendono gradevolissimo il tragitto in bicicletta. Il tracciato è perfettamente segnalato, per cui non si corre il rischio di sbagliare strada. Prima della partenza, che si decida di percorrere un lungo tratto o solo una piccola parte, è opportuno portare con sé qualche genere di conforto perché il percorso non offre punti di assistenza o di ristoro.
Si parte da Treviso e si attraversa il Comune di Quinto per arrivare poi a Morgano. Proseguendo nella Provincia di Padova, da Trebaseleghe si arriva a Levada, frazione di Piombino Dese, dove si incontra la splendida costruzione della Villa Marcello, un edificio del Cinquecento appartenuto a una importante famiglia patrizia. Da questa soono usciti un Doge e il musicista Benedetto Marcello, fondatore del Conservatorio di Venezia. In centro a Piombino Dese c'è invece una Villa del Palladio: Villa Cornaro, impreziosita da affreschi.
Gli ultimi chilometri del tratto padovano della ciclabile passano per Piazzola sul Brenta. Qui Villa Contarini è una tappa irrinunciabile. Tra le più grandi ville venete ha una storia che inizia nel Mille per continuare fino ai giorni nostri. Oggi è teatro di concerti ed eventi di grande respiro culturale. Il tratto percorribile oggi termina a Bevadoro di Campodoro. Starà alla Provincia di Vicenza e di Verona provvedere al completamento di quella che potrebbe diventare la ciclabile più lunga e famosa d'Italia.