PM: "CASTELLO DI BUGIE"

Yara, pm: illegittimo altro figlio Ester Scontro Gambirasio-legali Bossetti

Gli inquirenti mettono in dubbio le dichiarazioni della Arzuffi, madre del presunto killer. Intanto la difesa ipotizza una vendetta contro la famiglia della vittima, che non ci sta: "Illazioni"

© fotogramma

Anche il terzo figlio di Ester Arzuffi, madre di Giuseppe Bossetti, l'uomo accusato dell'omicidio di Yara Gambirasio, sarebbe stato illegittimo. Secondo "La Stampa" la prova arriva dal test del Dna, anche se la donna continua a negare. Questo ulteriore elemento farebbe crollare l'affidabilità della Arzuffi. Intanto i legali di Bossetti ipotizzano che alla base dell'assassinio vi fosse una vendetta contro i Gambirasio, che non ci stanno: "Illazioni".

Dubbi sull'affidabilità della mamma di Bossetti - Gli inquirenti mettono ora in dubbio le sue dichiarazioni in merito al non aver avvertito il muratore di Mapello dopo il test.

Il padre naturale del terzo figlio della Arzulli non è Giovanni Bossetti e neppure Giuseppe Guerinoni, l'autista di Gorno. Il pm letizia Ruggeri durante l'interrogatorio del 6 agosto aveva chiesto al presunto killer di Yara: "Ma lei lo sa che neppure suo fratello è figlio di Giovanni Bossetti?". E la risposta del muratore di Mapello era stata: "No, non so nulla e neppure ci credo. Non può essere vero".

E ora crescono i dubbi degli inquirenti: è possibile che Ester non abbia avvertito il figlio Massimo dopo il test del Dna? La donna si sentiva spesso al telefono con lui, anche dopo il ritrovamento del corpo della 13enne di Brembate. I tabulati indicano una conversazione tra i due alle 19.05 del 26 febbraio 2011, giorno in cui nel campo di Chignolo fu ritrovato il corpo senza vita di Yara Gambirasio.

Legali Bossetti: "Ipotesi vendetta familiare" - La pista della vendetta familiare è stata presa in considerazione dagli inquirenti. E' quanto ha detto in una trasmissione televisiva uno dei legali di Bossetti, Claudio Salvagni. Ma il nuovo scenario manda su tutte le furie i familiari di Yara che, attraverso il loro difensore, tuonano: "La famiglia ha sofferto fin troppo per dover anche sopportare sospetti e illazioni fondate sul nulla".

"E' un preciso dovere della difesa considerare aperte tutte le ipotesi - ha controreplicato Salvagni - Si tratta di un'ipotesi come altre perché, nella vicenda, vi sono tuttora delle questioni irrisolte. Un'ipotesi che, a quanto ci è dato di sapere, è stata presa in considerazione dalla Procura e fino a quando non saranno depositati tutti gli atti dell'accusa, noi non ci sentiamo di escludere alcuna ipotesi. Vi sono seri dubbi che si sia trattato di un omicidio a sfondo sessuale", conclude.