"Il virus dell'Ebola potrebbe mutare e diffondersi per via aerea se l'epidemia non verrà tenuta sotto controllo velocemente". E' l'allarme lanciato Anthony Banbury, il capo della missione Onu che sta combattendo contro il virus in Africa Occidentale. Intanto dagli Stati Uniti arriva la notizia che le persone entrate in contatto con l'americano affetto da Ebola, a Dallas, sono circa 80. Lo hanno riferito fonti mediche del Texas alla tv Nbc.
"L'epidemia di Ebola è il peggior disastro cui ho mai assistito", ha aggiunto Banbury, che lavora alle Nazioni Unite dal 1988. "Non ho mai visto niente di simile e con un grado di pericolosità così elevato nella mia carriera, durante la quale ho attraversato emergenze, guerre e disastri naturali. Lo dicono anche altre persone, esperti che solitamente non sono allarmisti".
Familiari del texano contagiato in quarantena - Le autorità sanitarie del Texas hanno ordinato a quattro membri della famiglia del paziente affetto da Ebola di rimanere in casa e non ricevere visite per evitare possibili diffusioni del virus. L'ordine è stato consegnato notte scorsa ai familiari di Thomas Duncan, riferisce Nbc, e rimarrà in vigore almeno fino al 19 ottobre, quando il periodo di incubazione non sarà trascorso. Inoltre, le autorità chiedono ai familiari di fornire campioni di sangue e di sottoporsi ad ogni eventuale test richiesto.
Direttore centro anti-Ebola: "Non ci sono prove della diffusione aerea" -"Non esiste alcuna prova di una diffusione di Ebola per via aerea'' e anche se il virus ''dovesse mutare, non è detto che ciò determinerebbe tale modalità di diffusione". Così Giuseppe Ippolito, direttore scientifico dell'Istituto nazionale per le malattie infettive Lazzaro Spallanzani di Roma, uno dei due centri ad alta specializzazione indicati in Italia per l'assistenza e la diagnosi su ebola, in riferimento all'allarme lanciato dall'Onu.